Dopo sei anni di fermo, causa embargo, la Robur torna ad esportare in Iran. L'azienda bergamasca specializzata nella produzione di impianti di riscaldamento e climatizzazione a gas, ha infatti sottoscritto un accordo commerciale con la società iraniana Yekta Tahvieh Arvand Ind., proseguendo un rapporto inziato nel 2005 e interrottosi quattro anni dopo.
Prima dell'embargo- spiega il presidente della Robur Benito Guerra all'Eco di Bergamo- la nostra azienda aveva già raggiunto un accordo con Yekta per l'assemblaggio in stabilimenti produttivi alla periferia di Teheran dei refrigeratori a metano, il cui cuore tecnologico continuava ad essere prodotto nella nostra sede lombarda. In questo contesto si colloca il riavvio del progetto di partnership tra Robur e Yekta.
I primi 200 chiller
Lo scorso novembre è iniziata la fornitura dei primi 200 chiller a gas dal valore di 200mila euro, con l'obiettivo per il 2016 di arrivare a quota 1,5mln e di superare, per gli anni a venire, il traguardo dei 3mln raggiunti nell'era pre-embargo. Le esportazioni in Iran, secondo l'azienda, contribuiranno ad un aumento del fatturato 2016 di circa il 10% e si prevede anche un'interesse non più limitato esclusivamente ai chiller ma anche alle pompe di calore di ultima generazione.