Nei primi mesi dell’anno, a Roma, sono state investite il 75% in meno di risorse per la manutenzione delle strade e del verde pubblico, per l’illuminazione, per l’arredo urbano.
A fare i conti è stato il Cresme, nel suo consueto “Osservatorio sul mercato delle opere pubbliche nella Città Metropolitana di Roma” curato per la Cna di Roma grazie al contributo della Camera di Commercio di Roma e presentato oggi alla Casa delle Imprese di Garbatella.
Calano gare e risorse, con prospettive drammatiche per le previsioni annue e si interrompe così un ciclo virtuoso che sembrava essere stato inaugurato l’anno scorso. Dai dati del Cresme emerge poi come Roma sia fanalino di coda rispetto alle altre città metropolitane italiane. Unica nota positiva, è che per le opere medio-piccole di manutenzione si ritorna a un mercato normale.
Lo studio evidenzia come, nei primi mesi di quest’anno, si sia registrata una nuova battuta d’arresto per il mercato pubblico e all’orizzonte si intravede un possibile, nuovo, picco negativo.
Nei primi cinque mesi del 2016 sono stati promossi 188 bandi di gara per opere pubbliche da realizzare nel territorio della Città Metropolitana di Roma, per un importo complessivo a base di gara di 252 milioni di euro. Un risultato che indica una brusca flessione generale: del 16% in termini numerici e del 75% sul fronte economico.
La dinamica mensile del periodo più recente mostra infatti con chiarezza la forte frenata per il mercato romano, che proprio nell’ultimo mese monitorato, a maggio, raggiunge i livelli minimi sia della domanda di opere pubbliche che delle relative risorse. Se la dinamica dei primi cinque mesi sarà confermata anche per fine anno, il 2016 potrebbe vedere di nuovo un mercato sotto i 500 interventi, circa un terzo rispetto al 2004. Dal punto di vista degli importi, la situazione potrebbe essere ancora più drammatica, se la tendenza dei primi mesi sarà confermata anche nella seconda parte dell’anno: in questo caso infatti la spesa potrebbe raggiungere il picco minimo degli ultimi 15 anni: meno di 550 milioni di euro.
Pur tornando alla normalità sotto il profilo della parcellizzazione di opere in interventi medio-piccoli, c’è comunque un calo anche su questo fronte: per le gare di importo tra 150mila euro e 1 milione, si passa dai 70 interventi dei primi cinque mesi del 2015 ai 51 dello stesso periodo di quest’anno.
Roma è fanalino di coda tra le Città Metropolitane. Un dato su tutti: nel 2005 il peso economico di Roma rispetto alle 10 Città Metropolitane era pari al 32,5%. Si attesta al 10% nei primi dieci mesi di quest’anno. In termini di dinamica territoriale emerge poi una netta divaricazione tra le aree settentrionali e quelle del centro-sud. A Milano e Torino infatti il mercato dei lavori pubblici è in forte espansione, sia nel 2015 che nei primi cinque mesi dell’anno (a eccezione della spesa nella città metropolitana di Milano che segno una modesta flessione, -8,7% nel 2016), a fronte di cali generalizzati a Roma e Napoli, con un preoccupante peggioramento del trend nel periodo più recente.