La Commissione europea ha lo scorso 25 gennaio esortato l'Italia a rispettare le disposizioni fondamentali della direttiva sul rumore (direttiva 2002/49/CE). Il rumore ambientale, causato dal traffico stradale, ferroviario e aeroportuale, è la seconda causa di decessi prematuri dopo l'inquinamento atmosferico.
La direttiva prevede che gli Stati membri adottino mappe acustiche che rappresentino l'esposizione acustica nei maggiori agglomerati, lungo gli assi stradali e ferroviari principali e in prossimità degli aeroporti più importanti. Tali mappe costituiscono quindi la base per definire misure antirumore nei piani di azione.
Poiché l'Italia non ha comunicato tutte le informazioni richieste dalla Commissione europea, quest'ultima ha inviato una prima lettera di costituzione in mora nell'aprile 2013. Vista la mancanza di progressi, nel febbraio 2016 la Commissione ha inviato una seconda lettera di costituzione in mora. Dal momento che mancano ancora mappe strategiche per 17 agglomerati e 22 strade e che devono ancora essere adottati piani d'azione per 32 agglomerati, 858 strade e un importante asse ferroviario, la Commissione invia ora un parere motivato. L'Italia dispone di due mesi per rispondere; in caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'UE.