Anche l’Istituto Nazionale di Urbanistica è stato audito sul decreto “Salva Casa” (decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69) in Commissione Ambiente alla Camera dei deputati. Vi hanno preso parte Michele Talia, presidente dell’INU, e Fabio Pellicani, giurista e membro di INU Lombardia, che ha messo in luce nel dettaglio tecnico gli aspetti del provvedimento che secondo l’Istituto Nazionale di Urbanistica sono da limare e modificare.
Invasione di campo delle misure edilizie sull'urbanistica
Talia, pur evidenziando gli aspetti positivi del decreto, ha espresso la preoccupazione degli urbanisti che “la sua approvazione, assieme a quella del Testo Unico sull’edilizia attualmente in discussione, ponga le basi per un’ulteriore rimozione di temi quali l’urgenza dell’approvazione di un piano nazionale per l’abitare, o l’esigenza di colmare il vuoto normativo che penalizza storicamente la disciplina e la legislazione sul governo del territorio. Da questo punto di vista è proprio la tendenza delle misure a carattere edilizio a intervenire sempre più frequentemente su ambiti propri dell’urbanistica a dimostrare che il legislatore si vede costretto ad effettuare questa ‘invasione di campo’ proprio per la mancanza di una disciplina urbanistica disponibile e aggiornata: quella in vigore risale al 1942. Gli effetti di un tale modus operandi rischiano però di essere molto negativi, dando luogo a conflitti giurisdizionali sempre più frequenti e a una confusione crescente tra norme urbanistiche e norme edilizie”.
Da INU la proposta di legge sul governo del territorio
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica considera pertanto che la discussione sul “Salva Casa” può costituire un’opportunità, se non altro perché crea le condizioni per “esaminare con accresciuto interesse la nuova proposta di legge di principi sul governo del territorio che l’INU ha finalmente elaborato e che presenterà in Parlamento il prossimo 16 luglio, presso la Sala Nassirya del Senato”.
Nel completare l’audizione dell’INU alla VIII Commissione della Camera dei Deputati Talia ne ha ricordato gli aspetti salienti: il passaggio da un approccio parametrico a uno quali-quantitativo nella definizione delle dotazioni urbanistiche, che vada di pari passo con la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP); la definizione e lo stimolo alla attuazione dei processi di rigenerazione territoriale e urbana, anche attraverso l’istituzione di incentivi fiscali e la creazione di un Fondo nazionale per la rigenerazione urbana; il passaggio dal principio di conformità a quella di coerenza nella approvazione degli strumenti urbanistici attuativi.
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