“Arriverà entro novembre - tanti sindaci l'hanno chiesto e ci sta lavorando il legislativo del Ministero - una sorta di mini manuale di accompagnamento per non lasciare gli uffici tecnici comunali e i sindaci in balia della discrezionalità su come applicare il Salva Casa, su quali interventi andare a sanare e regolarizzare, in cambio di quali cifre richieste”.
Lo ha annunciato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani).
“Arriverà il prontuario per l'uso, ma tenete presente che il Salva Casa non è un condono. Parlavo con i responsabili del Comune di Roma, siamo l'unico paese occidentale dove ad oggi sono aperti tre condoni edilizi. Il solo Comune di Roma ha 170.000 pratiche giacenti e riescono a lavorarne 6.000 all'anno. Alcune di queste sono risalenti a metà degli anni '80. Pensiamo anche all'introito per le casse comunali, fatta una media di 3 o 4mila euro per intervento, di quante leggi di bilancio e di quanti esercizi di bilancio per i comuni potrebbero essere portati a casa”, ha detto Salvini.
“Conto che con questa interpretazione autentica del Ministero il Salva Casa possa essere messo a terra sulle grondaie, sui sottotetti, sulle verande, sui gradini, sui caminetti, su tutto quello che è interno e non va a incidere su aspetti che ovviamente non possono competere al mio Ministero”, ha concluso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Question time alla Camera
Ricordiamo che Salvini ha parlato del Salva Casa anche nella sua risposta il 6 novembre scorso alla Camera dei deputati all'interrogazione n. 3-01535 della deputata Erica Mazzetti (FI-PPE) “Iniziative per una nuova disciplina delle costruzioni e per la riforma della legge urbanistica”.
In quell'occasione, il titolare del MIT ha ribadito che “La casa è un’assoluta priorità sia dal punto di vista sociale che da quello economico. Abbiamo una visione chiara di quello che abbiamo fatto e faremo nei prossimi anni. Grazie al confronto portato avanti più volte con gli operatori di settore, stiamo intervenendo su entrambi i fronti, dell’edilizia privata e dell’edilizia pubblica, in una duplice prospettiva temporale di breve e medio periodo, finalmente andando a progettare. In relazione all’edilizia privata, dopo l’adozione del decreto-legge Salva casa, che aiuterà milioni di italiani a superare piccoli problemi burocratici all’interno delle quattro mura, che si protraggono da decenni, stiamo lavorando, inoltre, per garantire un’attuazione omogenea di tali misure sull’intero territorio nazionale.
Da un lato, è imminente la definizione della modulistica, che, dopo l’intesa in Conferenza unificata, sarà messa a disposizione di tutti i comuni per le nuove procedure in sanatoria; dall’altro lato, abbiamo raccolto dagli operatori di settore e dalle amministrazioni comunali alcuni quesiti sull’attuazione di questo Salva casa e sulle linee guida da affrontare.
Nel medio periodo, invece, intendiamo giungere a una riforma organica del testo unico dell’edilizia, finalmente semplificando e sburocratizzando, con l’intento di fare chiarezza e semplificare le regole. Il prossimo passo sarà rappresentato dalla presentazione di un disegno di legge, a cui stiamo lavorando, per il riordino e la semplificazione della disciplina in materia di edilizia e costruzioni. Contiamo entro la fine di quest’anno di concludere il confronto sul tema per poi portare in Consiglio dei ministri un testo condiviso.
I problemi che la Commissione ambiente di quest’Aula sta discutendo sul cosiddetto Salva Milano confermano d’altronde l’esigenza di adeguare norme ormai risalenti nel tempo e stratificate alle esigenze di sviluppo di un comparto strategico per l’economia nazionale con l’obiettivo ultimo di abbassare il prezzo degli affitti e dell’acquisto, soprattutto della prima casa”.