L'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) ha aggiornato al 31 gennaio 2025 il dossier sull'attuazione regionale e locale delle disposizioni del Salva Casa (Decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 rubricato "Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica", convertito con legge 24 luglio 2024, n. 105), entrato in vigore il 28 luglio 2024.
Dalla sua entrata in vigore, numerose sono le questioni applicative e interpretative che sono sorte, in particolare con riferimento al rapporto con le normative regionali e locali vigenti.
Otto Regioni hanno fornito prime indicazioni
Ad oggi sono 8 le Regioni che hanno fornito delle prime indicazioni circa l’applicabilità delle nuove disposizioni introdotte in rapporto alle singole normative regionali: Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Umbria, Veneto e Sicilia.
Lazio
La Regione Lazio (Deliberazione 3 ottobre 2024, n. 742; Determina 12 novembre 2024 n. G.15003; Circolare 20 dicembre 2024 n. 15663357) ha fornito specificatamente delle indicazioni operative per il nuovo procedimento di accertamento di conformità (art. 36 bis Dpr 380/2001) e di compatibilità paesaggistica (art. 36 bis, comma 4 Dpr 380/2001).
Veneto
La Regione Veneto (Delibera Giunta Regionale 28 novembre 2024, n. 0605513) ha dettato indicazioni tecniche e operative relativamente alla materia sismica.
Campania
Con la Circolare n. CI/2025/3 del 28 gennaio 2025, la Regione Campania ha sostenuto l’applicazione diretta di molte delle semplificazioni introdotte dal legislatore nazionale e dall’altro ha fornito delle specifiche indicazioni in tema di mutamenti d’uso, recupero dei sottotetti e attività edilizia libera.
Comune di Roma
Anche a livello comunale iniziano a formarsi le prime linee di indirizzo; in particolare tra queste si segnala la Circolare del Comune di Roma (Prot. QI/2024/0205723 del 21 ottobre 2024) che ha fornito chiarimenti in tema di mutamenti d’uso, agibilità e oblazioni previste in caso di parziali difformità dal permesso di costruire o dalle Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) nonché di variazioni essenziali (art. 36 bis, comma 5, Dpr 380/2001).
Le linee di indirizzo del MIT
Va rilevato, però, che molte di alcune delle indicazioni già fornite dagli enti territoriali sono divergenti con quanto previsto dalle linee di indirizzo diramate dal MIT. Sarà per questo necessario valutare attentamente e attendere successive integrazioni al fine di poter arrivare all’obiettivo auspicato dal Ministero delle Infrastrutture di promuovere prassi interpretative e attuative coordinate rispetto alle scelte operate dal legislatore statale nell’esercizio delle competenze al medesimo costituzionalmente attribuite.