Al question time di ieri 26 giugno alla Camera, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha risposto all’interrogazione Lupi ed altri n. 3-01290 sulle iniziative di competenza per la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano e, in particolare, della città di Milano.
L’onorevole Alessandro Colucci (Noi Moderati) ha illustrato l'interrogazione nei seguenti termini: “Signor Ministro, nel settore edile, le recenti modifiche normative del bonus edilizia, hanno creato incertezze interpretative e mettono, quindi, a rischio la riqualificazione del patrimonio immobiliare in Italia. Di recente, all’Assemblea ANCE, è stata stimata una diminuzione del 7,4 per cento, rispetto al 2023, degli investimenti nel settore immobiliare e del 27 per cento degli interventi di riqualificazione.
È noto che la città di Milano – anche per il settore dell’edilizia - è un punto di riferimento nella riqualificazione immobiliare nell’edilizia ed è un pilastro, a livello nazionale. Nei mesi scorsi, la procura di Milano ha avviato numerose inchieste per verificare l’ipotesi che alcuni cantieri, considerati come ristrutturazioni edilizie, fossero, invece, da ritenersi nuove costruzioni. Nel frattempo, la stampa ha reso noto che 140 dipendenti del comune di Milano hanno chiesto al sindaco di essere trasferiti d’ufficio. Aggiungo, che la Corte dei conti della Lombardia ha reso noto che sta verificando l’ipotesi di danno erariale. Lo scorso giugno, inoltre, l’assessore al comune di Milano alla rigenerazione urbana ha dichiarato che, da inizio anno, la perdita, dovuta alla diminuzione delle entrate ed agli oneri di urbanizzazione, ammonta a circa 100 milioni di euro e, sullo stesso quotidiano, ha comunicato che sarebbero circa 150 le pratiche edilizie bloccate.
Allora, signor Ministro, è evidente che questa situazione è insostenibile e preoccupante, per Milano e per il Paese. Quindi, il gruppo di Noi Moderati le chiede cosa potrà fare per superare queste importanti e gravi difficoltà”.
Salvini: oltre al DL Salva Casa, in autunno il DDL delega per la riscrittura del TUE
“Grazie ai colleghi, perché il quesito posto affronta un tema generale e uno territoriale che mi stanno particolarmente a cuore, da Ministro e da milanese, ovviamente. Sono lieto di fornire elementi sul tema, in un momento di estrema attività del Ministero, che ho l’onore di guidare, nel settore dell’edilizia, specialmente dell’edilizia urbana”, ha esordito Salvini nella risposta.
“Con il decreto-legge Salva casa, con scadenza degli emendamenti nelle prossime ore - e mi sembra che ce ne siano alcune centinaia da parte di tutti i gruppi, quindi immagino che ci sarà una fiorente e arricchente discussione -, abbiamo infatti cercato di rendere più facile la vita dei tanti italiani che, a causa di lievi difformità interne, non possono vendere, ristrutturare o valorizzare i loro immobili, semplificando le procedure edilizie, ad esempio passando dal silenzio-rigetto al silenzio-assenso a carico della pubblica amministrazione. Non è un percorso destinato ad esaurirsi nel decreto Salva casa. In autunno, infatti, stiamo lavorando con l’intenzione di presentare un disegno di legge delega per l’integrale riscrittura del testo unico dell’edilizia, nell’ottica della chiarezza e della semplicità delle regole”.
Milano, emendamenti al Salva Casa: sanatoria pregresso e ristrutturazione edilizia
“Si inserisce in questo contesto anche l’attenzione per la situazione, da lei richiamata, di stallo, che oggi affligge il settore edilizio del comune di Milano, ma penso anche ad altri comuni, come Bergamo. Nel pieno rispetto dell’azione della magistratura – ovviamente - ritengo che nessuno possa permettersi di lasciare le nostre città e il mercato dell’edilizia in una situazione di inerzia, incertezza o paura. Per risolvere il problema, sono al vaglio proposte emendative al decreto-legge Salva casa di cui parlavo. Il percorso su cui stiamo riflettendo è diviso in due fasi: una fase di sanatoria per il pregresso, perché non è possibile pensare di demolire, oggi pomeriggio, immobili abitati da centinaia di famiglie, e una seconda fase, che dovrà invece impegnare le amministrazioni centrali e territoriali nella definizione di quello che è il perimetro della cosiddetta ristrutturazione edilizia.
Negli ultimi decenni, la normativa nazionale ha operato una chiara scelta a favore della cosiddetta demo-ricostruzione (demolisco un edificio per ricostruirne uno più moderno e rispondente alle esigenze del territorio). Non è immaginabile tornare indietro rispetto a questo percorso, ferma restando l’esigenza di accompagnare lo sviluppo edilizio con forme adeguate di contribuzione agli oneri urbanistici”.
La rigenerazione urbana una priorità della futura legge delega
“In conclusione, in una prospettiva di medio e lungo periodo, confermo che gli interventi di rigenerazione urbana costituiranno una priorità della futura legge delega di settore, alla quale conto che tutti i gruppi in questo Parlamento possano contribuire e, a tal fine, siamo pronti a confrontarci con gli operatori del settore, per trovare soluzioni sostenibili e lungimiranti fin da oggi”, ha concluso Salvini.