Il Consiglio Direttivo del Centro Nazionale di Studi Urbanistici (CeNSU), organismo del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha esaminato il testo del Salva Milano - Disegno di Legge 1309, recante “Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia”, all’esame del Senato della Repubblica.
Sul ddl il CeNSU evidenzia alcune criticità che “richiedono particolare attenzione da parte del Legislatore, anche con riferimento alla necessità di futuro adeguamento (riforma) del quadro normativo in materia urbanistica.
L’esperienza di gestione urbanistica in atto presso il Comune di Milano evidenzia, infatti, una situazione di particolare problematicità in tale quadro normativo, conseguente principalmente alla progressiva evoluzione della definizione di “ristrutturazione edilizia”, fatta oggetto di numerose modificazioni legislative statali nel corso degli ultimi anni, che non hanno efficacemente considerato i necessari raccordi con la disciplina e la prassi del governo del territorio anche con riferimento al bilanciamento pubblico privato degli oneri finanziari.
Rispetto ai contenuti del DDL, è doverosa una verifica in ordine all’idoneità del riferimento all’art. 41 quinquies, primo comma, della L. 1150/1942 invece che al sesto comma, come appare corretto, dello stesso articolo.
Interpretazione autentica
È condivisibile nel DDL l’interpretazione autentica in merito all’applicazione dell’art. 41 quinquies, sesto comma, laddove questo non può trovare applicazione nella città pienamente consolidata, essendo stato formulato per relazione ai processi di espansione urbana tipici dell’espansione degli anni ’60 del Novecento. Tuttavia, alcune disposizioni non sembrano classificabili come mera “interpretazione autentica”. In particolare, al comma 1 dell’art.1 del DDL, primo periodo e secondo periodo, con la restrizione della applicazione dell’obbligo di piano attuativo; e al comma 3 con l’ulteriore estensione del contenuto della “ristrutturazione edilizia”.
Adeguare la legislazione urbanistica italiana
Il CeNSU, inoltre, sottolinea l’indifferibilità di provvedere non solo alla migliore definizione della questione urbanistica milanese, ma anche e principalmente all’individuazione di più generali adeguamenti della legislazione urbanistica italiana quali norme e principi per le leggi regionali e le prassi pianificatorie comunali. È, infatti, indispensabile che il Legislatore statale provveda ad aggiornare tempestivamente la disciplina del settore, anche ad indirizzo dell’attività delle Regioni, considerando la radicale diversa condizione dello sviluppo urbanistico attuale rispetto a quello originariamente disciplinato dalla legge 1150/1942. Ciò al fine principalmente di rendere tempestivi e qualitativamente idonei - sotto il profilo urbanistico - i processi di “rigenerazione trasformativa” delle nostre città.
In tale direzione gli strumenti urbanistici (generali ed attuativi) devono essere ulteriormente qualificati, anche in rapporto ai connessi procedimenti ambientali (D.Lgs 152/2006), nel rispetto delle prerogative proprie degli organi istituzionali e delle necessarie condizioni di trasparenza.
Testo Unico Edilizia
Da affrontare anche una organica rivisitazione delle definizioni degli interventi edilizi (DPR 380/2001) in termini coerenti con i compiti di controllo pubblico dell’impatto urbanistico che essi possono generare”.