Lo schema di decreto legislativo sulla disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni sui gas fluorurati a effetto serra (f-gas) presenta delle incongruenze che andrebbero corrette. E’ questa la posizione che CNA ha illustrato ai parlamentari delle commissioni giustizia e finanze della Camera nel corso di una audizione.
CNA ha evidenziato che le sanzioni – da 5mila a 15mila euro – inflitte all’operatore che entro un mese dalla riparazione della perdita non ne verifichi l’efficacia, appaiano decisamente eccessive, soprattutto se si considera che con il termine “operatore” si identifica il proprietario o altra persona (fisica o giuridica) che esercita un effettivo controllo sul funzionamento tecnico dei prodotti e delle apparecchiature disciplinate dal decreto.
L’operatore, quindi, non è detto che sia una impresa o una persona fisica certificata. Nel caso di impianti che contengono quantitativi minimi di f-gas, come i condizionatori ad uso domestico, possono anche essere semplici cittadini, come il proprietario o il conduttore di un appartamento. “Sanzionare con una multa che può superare i 5mila euro un semplice cittadino, che poco o nulla sa di f-gas, perché entro un mese dalla riparazione della perdita non ha verificato, o fatto verificare da impresa certificata, l’efficacia della riparazione – ha affermato Guido Pesaro, responsabile nazionale CNA Installazione e impianti – ci appare una vera e propria assurdità”.
CNA ha sottolineato, inoltre, che l’aspetto più preoccupante è quello della sproporzione delle sanzioni. “È evidente – ha proseguito Pesaro – che un ritardo, anche minimo, nell’inserimento dei dati non può in alcun modo essere paragonato a comportamenti che nei fatti agevolano il lavoro nero, la concorrenza sleale, il commercio illegale di f-gas e l’evasione fiscale”. Le imprese, con i nuovi adempimenti, si troveranno a dover gestire numerose e frequenti comunicazioni e la sanzione prevista, qualora venisse confermata, penalizzerebbe oltre misura quelle imprese che dovranno occuparsi di inserire giornalmente dati per un gran numero di interventi.
“Riteniamo incomprensibile per le imprese e le persone fisiche certificate applicare una sanzione che va dai mille euro ai 15mila euro per un ritardo nei termini utili di inserimento dati per interventi di installazione, controllo perdite e smantellamento di apparecchiature contenenti f-gas – ha sottolineato il responsabile degli impiantisti CNA – e colpire con sanzioni amministrative da 500 euro a 5mila euro chi vende f-gas senza dare alla Banca Dati alcun tipo di informazione in merito ai quantitativi di f-gas venduti, alla provenienza degli stessi e, soprattutto, agli acquirenti”.