Il TAR del Lazio, Sez. III bis, con la Sentenza 9566/2019, ha accolto il ricorso proposto contro il provvedimento con il quale i Ministeri Vigilanti avevano bocciato gli atti adottati da Inarcassa per mitigare le sanzioni da applicare ai propri iscritti in ipotesi di tardivo pagamento dei contributi.
Il TAR, in via preliminare ha respinto l’eccezione di inammissibilità per questioni procedurali formulate dall’Avvocatura, condividendo in pieno la difesa della Cassa. Inoltre, il Giudice amministrativo adito ha condiviso punto per punto tutte le censure opposte dall’Ente.
“Con nostra grande soddisfazione, – dichiara il presidente Giuseppe Santoro – il TAR ha legittimato il diritto alla scelta di sanzioni sostenibili contro il ricorso al condono, alle sanatorie ed alle rottamazioni. Viene così confermata la lettura del perimetro e del contenuto dell’autonomia di Inarcassa e quindi, per converso, dei limiti dell’esercizio del potere di vigilanza. Ciò – sottolinea il presidente – costituisce un importante precedente a presidio dell’autonomia degli Enti previdenziali privati e privatizzati”.
“La Sentenza testimonia la bontà dell’operato dei nostri Delegati in Comitato Nazionale e del Consiglio di Amministrazione di Inarcassa – rileva ancora Santoro –, con riferimento alle azioni svolte ed al corredo motivazionale utilizzato a conforto della propria determinazione, illegittimamente opposta dalle Amministrazioni vigilanti”. Essa infatti stigmatizza il grave difetto di istruttoria, l’evidente mancanza di motivazione e l’assoluta carenza dei presupposti del giudizio negativo espresso, nonché le soluzioni extra ordinem proposte.
“E’ un passo importante – ricorda infine Santoro – che coglie l’interesse degli iscritti e che, ci auguriamo, possa avere una rapida conclusione”.
In allegato la sentenza