"Oggi abbiamo compiuto un altro importante passo per dare piena operatività alla società "Opere e infrastrutture. Dopo aver chiarito le finalità della struttura che dovrà accelerare i tempi di realizzazione delle opere, grazie all’intesa raggiunta con tutti gli ordini professionali mettiamo fine a quel periodo di contestazioni che aveva caratterizzato la società fin dalla sua nascita. Gli stessi professionisti sardi potranno ora essere protagonisti del progetto, con evidenti ricadute di carattere economico sull’intera rete dei professionisti". Così l'assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia a margine della firma lo scorso 2 dicembre del Protocollo d’intesa con la Rete delle Professioni Tecniche e gli Ordini degli Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri, Periti Industriali, Agronomi e Forestali, Chimici, Periti Agrari. Il Protocollo, oltre a riconoscere la natura e gli obiettivi della società, fissa anche la costituzione di un tavolo di collaborazione, coordinamento e verifica tra tutte le parti coinvolte, che si riunirà ogni tre mesi.
La Regione, dando piena attuazione alla società 'Opere e Infrastrutture' ha come obiettivo quello di accelerare la tempistica di realizzazione delle opere pubbliche avvalendosi di personale altamente qualificato e la cui attività non potrà prescindere dall’apporto delle libere professioni per lo svolgimento di servizi di ingegneria e architettura. Nata come strumento innovativo e integrativo rispetto alle Articolazioni ordinarie dell’Amministrazione regionale "la società verrà utilizzata nell’ambito delle opere di interesse regionale, il cui operato è in tutti i casi finalizzato all’interesse pubblico. In questo modo, andando a esplicitare la volontà di ricorrere all’importante apporto delle professionalità esterne ci stiamo dotando di uno strumento improntato all’efficacia e all’efficienza", ha concluso l’assessore Frongia.
Nello Statuto si dispone infatti che la Società svolgerà parte dei servizi tecnici e dei servizi di ingegneria e architettura attraverso soggetti esterni qualificati, sia pure nelle forme dell’evidenza pubblica, al fine di valorizzare al massimo il contributo specialistico delle libere professioni, a cui verranno appunto demandate le attività di progettazione.