Via libera dalla Giunta regionale della Sardegna al disegno di legge del governo del territorio presentato dall’assessore all'Urbanistica Cristiano Erriu, che lo ha illustrato alla maggioranza in Consiglio regionale.
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha sottolineato come la qualità paesaggistica sia "la grande risorsa di sviluppo presente e futuro della Sardegna, il principale fattore di ricchezza". Ha poi aggiunto che il testo di legge che andrà alla discussione dell’Aula “nasce da una filosofia di rigorosa tutela del paesaggio", spiegando come questa legge inserisca "elementi di flessibilità governata e virtuosa" all'attuale normativa, di cui propone un aggiornamento prudente, mirato all'equilibrio tra sostenibilità e sviluppo, rispetto ambientale e creazione di ricchezza e occupazione.
È una legge ambiziosa, innovativa e completa - spiega l'assessore Cristiano Erriu - che ha avuto una gestazione lunga 18 mesi perché ci siamo messi all'ascolto. I due ddl discussi e approvati dalla Giunta ci consentiranno tra le varie cose di arrivare ad una legge organica dell'edilizia, per risolvere alcuni problemi applicativi. Combattiamo il concetto di redditività, ormai superato: vogliamo che l'attività imprenditoriale sia privilegiata rispetto alla rendita fondiaria. E negli ambiti urbani puntiamo al recupero dei tanti, troppi edifici esistenti che non sono utilizzati.
APPROVATE LE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA URBANISTICA ED EDILIZIA. Insieme a questo disegno di legge, sono state approvate le “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia”, un intervento di manutenzione che riguarda tre leggi regionali del passato: la n. 8 del 2015, la n. 23 del 1985 e la n. 45 del 1989. I due testi sono frutto di un intenso lavoro durato un anno e mezzo.
DDL GOVERNO DEL TERRITORIO. Il DDL Governo del territorio si pone alcuni obiettivi: semplificare l’intricata selva di leggi e norme del settore, riunendole in un Testo Unico di poco più di 100 articoli a fronte degli attuali 300; salvaguardare i princìpi contenuti nel Piano Paesaggistico regionale; tutelare l’ambiente e il paesaggio, garantendo però un corretto equilibrio con le esigenze di sviluppo economico sostenibile; dare maggiore slancio alle zone a vocazione rurale; ridurre il consumo del suolo, privilegiandone il riuso e la sua valorizzazione; sforbiciare in maniera netta i tempi d’attesa da parte di cittadini e imprese nei procedimenti urbanistici.
AMBITI RURALI. Il disegno di legge supera il dimensionamento astratto e indifferenziato delle superfici edificabili. In più, individua i criteri per il dimensionamento delle superfici minime e dei volumi edificabili in base alla vocazione dei suoli, alle esigenze delle colture e al requisito imprenditoriale dell’agricoltore.
AMBITI URBANI. Sono le aree già trasformate per la residenza, la produzione e i servizi. Il DDL prevede la rigenerazione e riqualificazione degli ambiti consolidati, insieme alla ricucitura di ambiti urbanizzati degradati o non connessi tra loro in maniera funzionale.
Le aree che non rientrano nelle precedenti classificazioni possono essere trasformate. Il Comune determina nel PUC il fabbisogno edificatorio e mette a bando quote di esso, secondo un programma temporale. I proprietari delle aree comprese in questo ambito aderiscono al bando con proposte che evidenziano qualità e quantità degli interventi (servizi, compensazione ambientale, ecc.).
Gli insediamenti turistici già esistenti potranno adeguarsi alle esigenze della moderna ricettività, migliorando gli standard di strutture obsolete e non più competitive sul mercato internazionale. In questo modo saranno favorite la destagionalizzazione e l’occupazione.
GRANDI PROGETTI. Non saranno realizzati in deroga rispetto al Piano Paesaggistico Regionale, bensì seguendo tutte le procedure previste per la redazione del PPR. In sostanza, verranno applicati i meccanismi previsti dal Codice Urbani per la predisposizione dei Piani Paesaggistici.