L’assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, ha annunciato che “la mappa unica delle zone soggette a un vincolo idrogeologico in Sardegna è ora disponibile per la Pubblica amministrazione nell’attuale portale del Sira, il Sistema informativo regionale ambientale. Il percorso di semplificazione e trasparenza intrapreso dalla Giunta procede senza interruzioni”.
Cittadini, imprese e liberi professionisti possono ora reperire l’informazione presso le sedi competenti, consultando in un’unica mappa il dato del vincolo, e non più cartografie separate e parziali. Entro l’anno la carta sarà direttamente scaricabile dai privati a seguito dell’aggiornamento del Sistema.
La mappa predisposta dall’Assessorato della Difesa dell’ambiente viene definita “Carta digitale regionale delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico”. Il dato prodotto è stato verificato e validato dai servizi ripartimentali del Corpo forestale, in quanto detentori del vincolo vigente nel territorio di competenza. Mancava, fino a oggi, una mappa unificata e vettorializzata del vincolo e si ricorreva a cartografie separate, talvolta incomplete e prodotte con metodologie non sempre conformi tra loro. La digitalizzazione del vincolo idrogeologico ha previsto la realizzazione di processi di "rasterizzazione" e “georeferenziazione” della cartografia originale in formato cartaceo, predisposta su mappe catastali e carte IGM (Istituto geografico militare), spesso datate e di difficile digitalizzazione. I confini del vincolo sono stati quindi vettorializzati e georeferenziati secondo il sistema di riferimento attualmente utilizzato nel Sira.
Gli Ispettorati ripartimentali e le stazioni forestali competenti per territorio custodiscono i confini definiti dagli atti di vincolo originali in formato cartaceo e operano per integrare eventuali nuovi vincoli. Infine promuovono il costante aggiornamento della Carta e la diffusione nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito della Regione Sardegna.
Il vincolo, istituito col Regio Decreto-Legge 30 dicembre 1923, n. 3267, ha lo scopo di preservare i versanti montani e quindi di impedire denudazioni e il turbamento del regime delle acque e contenere l’erosione del suolo e le frane. Tali obiettivi sono perseguiti, il più delle volte, attraverso la semplice applicazione di buone pratiche selvicolturali, le “Prescrizioni di massima e di polizia forestale”. Nel caso di interventi più complessi, è invece richiesta l’autorizzazione del Corpo forestale.