Con la previsione, contenuta nel decreto-legge Sblocca-cantieri, della nomina di commissari straordinari per gli interventi infrastrutturali prioritari "saranno posti nuovi oneri a carico degli stanziamenti previsti in base alla previgente legislazione", sebbene la relazione tecnica "dichiara che non sono previsti nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica in quanto i relativi oneri saranno posti a carico dei quadri economici degli interventi da realizzare". Lo evidenzia il dossier del Servizio Bilancio del Senato.
"Infatti i quadri economici degli interventi sottintendevano la capacità amministrativa delle relative strutture delle amministrazioni aggiudicatrici. Invece con le modifiche in esame dovranno essere create nuove strutture a supporto dei commissari, con relativi nuovi oneri che non erano affatto inclusi nei precedenti quadri economici degli interventi”, osservano i tecnici di Palazzo Madama.
Inoltre, i Commissari dovranno effettuare "un ampio ventaglio di attività che richiederà adeguate risorse che sono poste a carico dei quadri economici degli interventi. Si determina così il rischio – avvertono i tecnici del Senato - di future richieste di nuovi finanziamenti alla luce di stanziamenti rivelatisi insufficienti. A tale proposito andrebbe anche esclusa una dequalificazione della spesa da conto capitale a corrente".
CNA: PER LE PICCOLE IMPRESE MODIFICHE PEGGIORATIVE. SERVONO AL PIÙ PRESTO CORRETTIVI. “Siamo molto delusi. Dal decreto sblocca-cantieri ci aspettavamo maggiore attenzione alle piccole imprese costrette ad accedere poco e con grande difficoltà al mercato degli appalti pubblici. Nulla di tutto questo. Al Codice degli appalti sono state addirittura introdotte modifiche peggiorative rispetto a quelle inserite nell’ultima Legge di Bilancio. L’affidamento diretto viene ridotto da 150mila a 40mila euro. E la quota di subappalto incrementata dal 30 al 50%. Non è stato previsto niente per la suddivisione in lotti dei maxi-appalti e per valorizzare le imprese del territorio. Servono al più presto correttivi, strumenti e soluzioni che evitino alle piccole imprese l’estromissione definitiva dal mercato degli appalti pubblici. La scelta di istituire la figura del commissario procede, invece, sulla strada giusta per rendere più fluido ed efficace il processo di rimozione degli ostacoli che finora hanno impedito l’avvio dei cantieri”. Lo si legge in una nota della CNA.
CONFARTIGIANATO: E’ LA DIREZIONE GIUSTA. ORA SERVE FARE DI PIÙ. “Il decreto ‘Sblocca cantieri’ va nella direzione giusta per risolvere alcune criticità più immediate del Codice degli appalti che penalizzano le piccole imprese e che Confartigianato ha ripetutamente denunciato. C’è ancora molto da fare per realizzare un sistema di regole semplici accompagnate da controlli efficaci, per rilanciare gli investimenti e far ripartire il settore delle costruzioni”.
Lo ha detto il Vice Presidente di Confartigianato Marco Granelli, intervenendo all’audizione svoltasi oggi alla Commissione lavori pubblici del Senato sul disegno di legge ‘Sblocca cantieri’.
Tra le novità che recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato, Granelli segnala l’abolizione del sistema della soft law ed il rinvio ad un Regolamento unico di esecuzione, attuazione ed integrazione del Codice degli appalti. Si tratta di una scelta utile per consentire alla Pubblica amministrazione e alle imprese di operare nella certezza delle regole.
Positivo viene giudicato anche l’innalzamento a 200.000 euro della soglia minima per assegnare gli appalti con procedura negoziata. Perplessità invece sull’eliminazione della procedura negoziata previgente nella soglia intermedia fino a 1 milione di euro, poiché ostacola il principio dell’affidamento degli appalti ‘a chilometro zero’. A questo proposito, il Vice Presidente di Confartigianato conferma la richiesta di una norma che consenta l’attuazione della ’filiera corta’ per valorizzare il lavoro delle piccole imprese sul territorio e propone di riservare una quota di appalto per le micro e piccole imprese, come avviene con successo in Paesi come gli Stati Uniti e la Corea del Sud, per riequilibrare una situazione che vede protagoniste, anche negli affidamenti di piccolo importo, le imprese più grandi.
Secondo Granelli “bene che le norme sul subappalto innalzino il limite al 50%, eliminino l’indicazione preventiva della terna e consentano l’affidamento anche a imprese che abbiano partecipato alla gara”.
Positiva la valutazione sulle misure per accelerare la ricostruzione pubblica nelle Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017 e le disposizioni che introducono semplificazioni e razionalizzazioni nella normativa vigente, soprattutto in materia di Testo Unico per l’edilizia.