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Sblocca-cantieri: stop obbligo di indicare in sede di gara, in modo separato, costo lavoro e oneri sicurezza

Approvato emendamento al D.L. 32/19. Genovesi (Fillea Cgil): “Altro che sblocca cantieri, ormai siamo all’ammazza operai”

lunedì 20 maggio 2019 - Redazione Build News

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“Da domani chiamiamolo con il suo vero nome: decreto sblocca caporali o decreto ammazza operai”. È il commento al vetriolo di Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil all’approvazione dell’emendamento al decreto-legge sblocca-cantieri che esclude di indicare, in sede di gara, in modo separato il costo del lavoro e i costi della sicurezza.

“Siamo ad un regalo vero e proprio a caporali e imprenditori senza scrupoli. Non pensavamo che un testo di riforma già così brutto - e per questo lo avevamo chiamato sblocca porcate - potesse produrre un vero e proprio accanimento contro i lavoratori, i loro diritti, la loro sicurezza.”

Attualmente, prosegue Genovesi “il Codice degli Appalti obbliga - con l’art. 95. comma 10, che rinvia agli articoli 97 e 23 - ad indicare quando si partecipa alla gara, in modo separato, i costi della manodopera e gli oneri della sicurezza, escludendo questi ultimi da ogni possibile ribasso. Questo per diverse ragioni, ovvie ai più: avere visibilità specifica sulle diverse voci che riguardano i lavoratori, a partire dai contratti collettivi applicati e relativi salari, ma soprattutto per evitare che si possa esercitare, surrettiziamente, il massimo ribasso sulla formazione o sui dispositivi di protezione individuale, cioè che si possa risparmiare sulla vita umana. Con l’emendamento approvato - prosegue il leader della Fillea - tutto finisce nel calderone del minor prezzo e quindi tutto diviene meno chiaro, meno identificabile e soprattutto tutto diviene comprimibile. L’effetto sarà più lavoro nero e grigio, più insicurezza, più illegalità, facendo prosperare caporali ed imprenditori senza scrupoli. Questa è una norma omicida, non si potrebbe definire in altro modo.”

Anche per questo insieme alla Filca Cisl e Feneal Uil ed insieme a CGIL, CISL e UIL “il 28 Maggio saremo in Piazza Montecitorio per dire No al ritorno alla legge della giungla, a difesa dei diritti e della vita di migliaia di lavoratori edili e non solo” conclude Genovesi.

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