“Eliminare totalmente lo sconto in fattura significa disincentivare la messa in sicurezza del patrimonio edilizio e avvantaggiare le sole imprese. Se da una parte apprezziamo il ripensamento da parte del Governo, dall’altra non possiamo ritenerci pienamente soddisfatti di questa misura correttiva che impone una soglia troppo alta, un ostacolo all’accesso dei nostri professionisti all’incentivo fiscale”. E' il commento di Egidio Comodo, Presidente della Fondazione Inarcassa, all'emendamento alla manovra che ha dapprima abrogato lo sgravio in fattura di eco-bonus e sisma-bonus (già introdotto con l'art. 10 del dl crescita), e poi parzialmente riconfermato la misura con l'introduzione di una soglia di 200mila euro dei lavori, solo per gli interventi di ristrutturazione di primo livello, per le parti comuni degli edifici condominiali.
“A queste condizioni, in un momento di crisi di tutta la filiera dell’edilizia e soprattutto dei professionisti architetti ed ingegneri, si rende inutilizzabile un importante strumento di rilancio degli interventi di riqualificazione energetica e consolidamento sismico. Per questo motivo lanciamo un appello al Governo per chiedere l’introduzione almeno di una soglia più bassa per i servizi di ingegneria e architettura, 20mila euro, che tuteli anche il mercato del lavoro dei liberi professionisti” ha concluso Il Presidente Comodo.
Vedi anche: “Sconto in fattura, parziale dietrofront: resta ma solo sopra i 200 mila euro per parti comuni dei condomini”