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Scuola, la qualità degli edifici incide sulle capacità di apprendimento

Il Rapporto di Save the Children mostra che la situazione di degrado in cui versa una parte consistente dell’edilizia scolastica rappresenta un fattore essenziale della povertà educativa in Italia

martedì 15 settembre 2015 - Redazione Build News

aula_scuola

Anche le caratteristiche della scuola frequentata, come la qualità delle infrastrutture e la connessione ad internet, sono correlate all’incidenza della povertà educativa.

Lo evidenzia il nuovo Rapporto di Save the Children “Illuminiamo il Futuro 2030 - Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa”, diffuso ieri nell’ambito della Campagna “Illuminiamo il Futuro”, partita nel 2014 per sensibilizzare le istituzioni e contrastare il fenomeno della povertà educativa. Lo studio fornisce dati ed elaborazioni originali e lancia 3 obiettivi, ambiziosi ma realistici – elaborati con il contributo di un Comitato Scientifico-, per eliminare entro il 2030 in Italia la povertà economica ed educativa, sull’esempio dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibili indicati dalle Nazioni Unite: 1. Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni; 2. Tutti i minori devono poter avere accesso all’offerta educativa di qualità; 3. Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa. 

LA QUALITÀ DELLE INFRASTRUTTURE SCOLASTICHE INCIDE SULLE CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO. Il Rapporto mostra che la qualità delle infrastrutture è fondamentale per lo sviluppo delle capacità di apprendimento. In Italia, tuttavia, circa la metà delle scuole è priva di un certificato di agibilità e/o abitabilità (45%), il 54% degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio (certificato di prevenzione incendi) e il 32% non rispetta le norme anti sismiche (certificato di collaudo statico), configurando una reale condizione di pericolo dato che il 40% degli edifici si trova in zone a rischio sismico (la metà dei quali al Sud) e il 10% in aree a rischio idrogeologico. Dati che configurano una vera e propria situazione di pericolo, in contrasto con il diritto fondamentale dei bambini alla sicurezza sancito dalla Convenzione Universale dei Diritti dell’Infanzia. 


IL 50% DEGLI EDIFICI SCOLASTICI È STATO COSTRUITO PRIMA DEL 1971. La qualità degli spazi fisici della scuola influenza notevolmente le capacità di apprendimento da parte degli alunni e anche sotto questo aspetto la situazione italiana appare critica: sui circa 33 mila edifici censiti in modo completo dall’anagrafe scolastica, il 50% è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa sul collaudo statico degli edifici. La situazione di degrado in cui versa una parte consistente dell’edilizia scolastica rappresenta un fattore essenziale della povertà educativa in Italia, anche perché va a colpire soprattutto le fasce della popolazione minorile già di per se più svantaggiate. Secondo i dati PISA, in Italia circa il 60% degli alunni di 15 anni frequenta scuole caratterizzate da un livello di infrastrutture insufficienti a garantire la qualità dell’apprendimento, sia rispetto alle condizioni degli edifici, sia rispetto alla qualità delle classi e al funzionamento di cucina, riscaldamento ed elettricità. 


DIFFERENZE REGIONALI. Anche in questo caso le differenze regionali sono marcate: se in Toscana, Campania, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto il 70% o più dei ragazzi frequenta scuole inadeguate, la percentuale cala a quasi un terzo nella Provincia Autonoma di Trento e Bolzano e in Valle d’Aosta. Ciò che emerge dall’analisi è che il 60% degli alunni di 15 anni frequenta scuole non adeguate a garantire la qualità dell’apprendimento.

CONNESSIONI INTERNET. Il Rapporto rileva che il 45% dei ragazzi in condizioni socio-economiche svantaggiate che hanno aule con connessioni internet carenti non raggiunge le competenze minime in matematica e il 41% in lettura, percentuale che scende a 43% e 28% se le scuole sono ben connesse. In diverse regioni la percentuale di aule non connesse supera il 30% (Basilicata, Piemonte, Veneto, Lazio, Friuli Venezia Giulia), con una punta di quasi il 40% in Calabria. 


IL MANIFESTO DEGLI OBIETTIVI. Nel Manifesto degli obiettivi “Illuminiamo il futuro 2030”, il Target 2.4 prevede che:

- Tutti gli alunni dovranno frequentare entro il 2030 scuole con infrastrutture adeguate per l’apprendimento, misurate attraverso l’indicatore OCSE PISA in ogni regione italiana.

- Entro il 2020, ogni regione dovrà dimezzare la percentuale di ragazzi che frequentano scuole con infrastrutture insufficienti, ed ogni scuola in ogni regione dovrà dotarsi di un certificato di agibilità/abitabilità.

- La ristrutturazione degli edifici scolastici deve essere prioritariamente attivata nelle zone con un più alto tasso di povertà educativa ed economica.

- Entro il 2030 tutte le aule didattiche dovranno dotarsi di connessione ad internet veloce in ogni regione italiana. Inoltre, tutte le scuole devono dotarsi di percorsi didattici finalizzati all’acquisizione da parte degli studenti delle competenze digitali necessarie ad utilizzare con dimestichezza e spirito critico le TIC per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione.

- Entro il 2020, ogni regione deve dimezzare la differenza tra la copertura attuale ed il target del 2030. La connessione ad internet deve essere prioritariamente attivata nelle zone con un più alto tasso di povertà educativa ed economica.

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