Ultime notizie

Scuole in zone a rischio sismico 1 e 2: “Di questo passo ci vorrà oltre un secolo per metterle in sicurezza”

La denuncia di Legambiente: negli ultimi tre anni realizzati 4.580 interventi nelle aree a rischio, ma solo il 5,3% riguarda quelli di adeguamento antisismico

lunedì 20 marzo 2017 - Redazione Build News

1_a_b_scuola-amatrice-crollo-terremoto

Per mettere in sicurezza le scuole italiane situate nelle aree più a rischio del Paese ci vorranno oltre cento anni, se si continua ai ritmi attuali. Un arco di tempo inaccettabile e preoccupante se si pensa che in Italia sono ben 19.000 gli edifici scolastici italiani – su 43.072 presenti sul territorio nazionale – che si trovano in comuni a rischio sismico 1 e 2, come ad esempio Amatrice e L’Aquila; che il 65% delle scuole è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e che negli ultimi tre anni gli interventi di adeguamento sismico effettuati sugli edifici, siti in queste zone, sono stati solo il 5,3%.

È quanto denuncia Legambiente in occasione di "Non ti scordardimè - Operazione scuole pulite", la giornata nazionale di volontariato ambientale sulla vivibilità degli edifici scolastici che si è svolta il 17 e 18 marzo in tutta Italia e che l’associazione ambientalista quest’anno ha dedicato alle comunità scolastiche dell’Italia Centrale colpite dal terremoto.

“Un modo per stare vicino a questi territori e per ribadire che nel nostro Paese le scuole continuano ad essere poco sicure e che le riqualificazioni procedono troppo a rilento, a passo di lumaca. - ha spiegato Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione di Legambiente - Nonostante gli ingenti fondi stanziati, negli ultimi tre anni su 9.425 interventi realizzati sugli edifici scolastici, 4.580 (circa il 49%) hanno riguardato quelli posti nelle zone sismiche 1 e 2. Di questi solo 243 (5,3%) hanno riguardato interventi di adeguamento antisismico nei comuni a maggior rischio, e 98 (2,1%) quelli per nuove edificazioni. Secondo le stime di Legambiente, calcolando che le scuole costruite prima della normativa antisismica sono circa il 65% e considerando che nell’arco di un triennio nelle scuole situate nelle aree più a rischio sono stati realizzati solo 341 interventi (di cui 243 di adeguamento antisismico e 98 nuove edificazioni), di questo passo per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, situati nei comuni a rischio sismico 1 e 2 e costruiti prima del '74, ci vorrà oltre un secolo”.

“Anche se in questi ultimi anni sul fronte dell'edilizia scolastica si è aperta una nuova fase segnata per altro dall’arrivo di nuove risorse finanziare, resta il fatto che sono ancora pochissime le scuole su cui si sta intervenendo nelle aree più a rischio del Paese. In Italia – ha dichiarato Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente - gli interventi di adeguamento sismico ed energetico non sono una priorità, come è preoccupante che manchi un’analisi della situazione di rischio delle scuole e una regia nazionale sugli interventi. Per questo in occasione di Nontiscordardimé chiediamo che venga avviato al più presto un piano di messa in sicurezza di tutte gli edifici nelle aree 1 e 2 a rischio sismico, che venga definita una regia nazionale che concentri qui le risorse che oggi si disperdono in mille rivoli e che si completi l'anagrafe scolastica che consenta in breve tempo di avere una analisi ‎del rischio degli edifici, individuando problemi e priorità di intervento, altrimenti continueremo a restare in balia di eventi sismici e atmosferici e ad avere scuole vecchie e poco sicure”.

Per accelerare la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico, l’associazione ambientalista chiede inoltre di ridurre e semplificare le linee di finanziamento per superare le difficoltà di accesso ai bandi e di realizzazione degli interventi; di cambiare il ruolo della Struttura di missione per supportare i Comuni a superare i problemi di accesso ai bandi, e di coinvolgere l'ANAC per individuare procedure efficaci e trasparenti e le Esco, per coinvolgere risorse e imprenditori privati nel processo di riqualificazione.

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti


Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Ultime notizie copertina articolo
Legge di Bilancio 2018: novità su Iva 10% per i beni significativi

La fattura emessa dal prestatore che realizza l’intervento di recupero agevolato deve...

Dello stesso autore