La sicurezza delle scuole nel nostro Paese lascia ancora a desiderare: quattro edifici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre uno su cinque presenta lesioni strutturali, in quasi la metà dei casi gli interventi strutturali non sono stati effettuati. Più della metà delle scuole, inoltre, si trova in zona a rischio sismico e più di una su dieci a rischio idrogeologico. L’Anagrafe dell’edilizia scolastica, varata ad agosto, resta ancora un’opera non aggiornata ed incompleta, non certo la fotografia nitida da cui partire per programmare la messa in sicurezza delle scuole.
E sui finanziamenti ricevuti con #scuolebelle, i dirigenti ringraziano ma rilanciano: uno su tre non aveva richiesto quel tipo di interventi e sette su dieci dichiarano che la propria scuola aveva bisogno di interventi ben più urgenti.
E’ questo, in estrema sintesi, il quadro presentato da Cittadinanzattiva con il XIII Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola. 101 gli edifici scolastici monitorati in 13 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto). Il Rapporto di quest’anno contiene un focus di indagine su ulteriori 80 scuole, interessate dai finanziamenti del Governo per #scuolebelle. E a margine è stata diffusa un’ulteriore indagine “Occhio all’Anagrafe” con cui Cittadinanzattiva ha messo alla prova, per 98 scuole del suo campione, il nuovo database dell’edilizia scolastica.
“Vorremmo poter condividere l’ottimismo del Ministero dell’Istruzione quando afferma che con l’Anagrafe “conosciamo le condizioni di ogni edificio scolastico” e che in quattro anni tutte le scuole saranno sicure”, commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “In realtà l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, come dimostriamo oggi, presenta dati, per una parte dei comuni e delle regioni, ancora approssimativi, non aggiornati, poco chiari. Meglio evitare toni rassicuranti sulla sua reale efficacia e sullo stato delle scuole italiane”.
IL CONTESTO AMBIENTALE. Il 73% delle scuole monitorate è situato in zona a rischio sismico, il 14% in zona a rischio idrogeologico, il 4% in zona a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico, il 5% in zona a elevato inquinamento acustico.
LO STATO DEGLI EDIFICI. Il 39% delle scuole ha uno stato di manutenzione mediocre o pessimo, una su cinque (21%) presenta lesioni strutturali per lo più sulla facciata esterna (41%), sui corridoi (38%), nelle palestre (27%). Il 15% delle aule presenta distacchi di intonaco o segni di fatiscenza. Di fronte alla richiesta di piccoli lavori di manutenzione, nel 12% dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto e nel 21% lo ha fatto con molto ritardo. Nel caso di richiesta di lavori di manutenzione strutturale, ben più lunghi e onerosi, nel 45% delle situazioni l’ente non è intervenuto.
Banchi (20%) e sedie (18%) rotti, arredi non a norma nella metà delle aule: stare in classe non è proprio comodo. All’avvio dell’anno scolastico il preside del Liceo Troja di Andria ha invitato i ragazzi a portarsi sedia e banco da casa perché ne mancavano all'appello 60 e la scuola non può comprarli.
Da anni i bambini della scuola elementare di Lampedusa, insieme ai loro genitori, lottano per avere aule sicure e dignitose.
I cortili sono presenti nell’87% delle scuole monitorate. Nel 93% dei casi sono recintati, ma lo stato della recinzione è pessimo in una scuola su cinque. Talvolta vengono usati come magazzino, con presenza di ingombri e di rifiuti non rimossi; in una scuola su tre sono utilizzati come parcheggio, dal personale e dalle famiglie. L’88% è dotato di uno spazio verde e nel 28% anche di una area gioco o sportiva attrezzata.
Il 42% dei bagni è sprovvisto di carta igienica, il 53% di sapone, il 77% di asciugamani e il 49% di scopini per il wc.
LA SICUREZZA INTERNA. Mancano scale di sicurezza nel 26% delle scuole monitorate; solo il 34% presenta vetrate a norma; le porte con apertura antipanico sono assenti nel 74% delle aule, nell’89% dei bagni, nel 65% delle aule computer, nel 54% dei laboratori, nel 47% delle mense e nel 37% delle palestre e anche nel 15% dei cortili dove sarebbero obbligatorie per legge.
In più di una scuola su quattro, l’impianto elettrico è completamente o parzialmente inadeguato; quasi una scuola su tre ha un impianto anti-incendio in stato arretrato.
340 gli incidenti occorsi, nell’ultimo anno, a studenti e personale delle scuole monitorate: in 45 casi è stato chiesto l’intervento del 118, in 40 è stato disposto il trasferimento in ospedale.
Il 74% delle scuole ha un sistema di vigilanza all’ingresso dell’edificio ma solo l’11% è dotato di telecamera o simili. Ancora frequente (44%) la cattiva abitudine di lasciare i cancelli aperti durante le ore di lezione.
CERTIFICAZIONI E SEGNALETICA. Poco più di una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica (38%), quello di agibilità igienico-sanitaria (35%), e quello di prevenzione incendi (32%). Il 98% ha nominato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, solo il 6% il medico competente. Il piano di emergenza è presente in tutte le scuole, mentre il documento di valutazione dei rischi è stato redatto nel 97%.
Le prove di evacuazione sono effettuate con regolarità nel 98% delle scuole, per lo più relativamente al rischio incendio (86%) e sismico (81%). Veramente rare (5%) le prove per rischio idrogeologico. La piantina con i percorsi di evacuazione è presente nel 92% delle scuole, la segnalazione delle uscite di emergenza nell’85%.
BARRIERE ARCHITETTONICHE E ACCESSIBILITÀ. In una scuola su due mancano posti auto riservati ai disabili nel cortile o nel parcheggio, una su quattro è priva di bagni per studenti con disabilità. E seppur a livello nazionale il 70% delle scuole dichiari di aver messo in atto accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche, ci sono regioni molto indietro: ultima la Calabria, che arriva appena al 16%.
Il 50% degli edifici su più piani dispone di un ascensore, ma questo nel 12% dei casi non funziona e nel 4% non è abbastanza largo da consentire l’ingresso di una carrozzina. Barriere architettoniche sono presenti nel 18% degli ingressi e dei laboratori, nel 17% delle aule, nel 13% dei bagni, nel 12% delle palestre e nel 6% delle mense. Il 73% delle scuole non ha tutte le aule utilizzabili da studenti disabili, nel 75% non sono installate attrezzature didattiche o tecnologiche adeguate per gli stessi.
SCUOLE GREEN. Cresce negli anni il numero di scuole che utilizza fonti di illuminazione a basso consumo (32%), o pannelli solari e altre fonti rinnovabili (21%). Il 78% fa la raccolta differenziata ma solo il 12% mette a disposizione di tutti contenitori specifici. Notevoli però le differenze territoriali per il risparmio energetico: al top Veneto e Valle d’Aosta con il 79% delle scuole che lo attuano, in coda la Calabria con solo il 6%. Solo il 7% degli istituti scolastici dispone di piste ciclabili in prossimità dell’edificio e l’8% è dotato di sistemi di isolamento acustico e termico.
ANAGRAFE DELL’EDILIZIA SCOLASTICA. Il 30 giugno 2015 tutte le Regioni hanno provveduto a far confluire i propri dati relativi alle Anagrafi regionali in quella nazionale (S.N.A.E.S.). A partire dal 7 agosto 2015 tali dati sono stati resi noti attraverso la sezione del sito del Miur “La Scuola in Chiaro”. I dati in questione sono visibili alla voce “edilizia”. Cittadinanzattiva ha verificato, per 98 fra le scuole monitorate, le informazioni contenute nella banca dati “La Scuola in chiaro”, esaminando per ciascun edificio le seguenti voci:
- la presenza della scuola sul portale
- la presenza dell’icona “edilizia” ma senza dati
- la presenza dell’icona “edilizia” e dei dati per ogni singola sottovoce
- la presenza dei dati relativi alla voce n. 14, “STATO DI CONSERVAZIONE DEL CORPO DI FABBRICA”.
Solo 34 sono le scuole con tutti i dati relativi allo stato di manutenzione. Delle restanti 64 non è possibile in sintesi avere un quadro chiaro sullo stato di sicurezza in cui si trovano: in particolare, 2 scuole non sono presenti sul portale, 2 non hanno l’icona edilizia, in 21 è presente l’icona ma non i dati interni, 39 presentano solo dati parziali.
Le maggiori lacune si registrano proprio per le scuole appartenenti alle 6 regioni che hanno provveduto ad inserire i dati solo dalla fine di giugno: Campania, Sicilia, Lazio, Sardegna, Basilicata, Calabria. In generale, la voce edilizia non è di facile lettura per un cittadino comune, sia esso genitore o studente; non indica il numero totale di scuole presenti; non segnala a quando sono aggiornati i dati; non contiene gli indicatori relativi al rispetto della Legge n.81/2008, ad esempio se e quante prove di emergenza vengono effettuate, se la scuola ha un piano di emergenza e un documento di valutazione dei rischi aggiornato e conosciuto, chi sia il Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione, se le famiglie vengono informate ed aggiornate su come comportarsi in caso di emergenza. Inoltre, tutte le info relative alle certificazioni saranno inserite solo a partire dal 31 gennaio 2016. Infine, il Ministro, all’atto di presentazione dell’Anagrafe, ha fatto riferimento a 33.825 edifici scolastici definiti “attivi”, mentre l’Ufficio statistico del MIUR indica in 42.000 le scuole presenti nel nostro Paese.
SCUOLE PIÙ BELLE, MA NON ANCORA SICURE. Gli interventi di #scuolebelle condotti nelle 80 scuole monitorate hanno riguardato per l’80% il decoro, ossia tinteggiature di ambienti esterni o interni, verniciatura di cancelli e recinzioni, pulizia di vetri e infissi; per il 25% la piccola manutenzione e per l’11% l’abbellimento. La durata media è stata di 68 giorni, per un costo medio a scuola di 21mila euro. Sono stati impiegati lavoratori socialmente utili nel 68% dei casi, prevalentemente con funzioni di imbianchini e di operai o per compiti di manovalanza generica e di pulizia.
Quasi 1 dirigente scolastico su 5 ha evidenziato che gli operai utilizzati, nonostante il loro impegno, non fossero all’altezza delle mansioni assegnate. All’Istituto Nicotera Costabile di Lamezia Terme, la tinteggiatura fatta con i fondi di #scuolebelle si è dissolta alle prime piogge. Nel 42% dei casi gli studenti erano all’interno dell’edificio durante l’esecuzione dei lavori.
In due casi su tre, quel tipo di intervento era stato richiesto dal dirigente che si è dichiarato soddisfatto dei lavori. Ma colpisce che, nel 72,5% dei casi, i presidi abbiano contemporaneamente richiesto altri interventi ben più complessi ed urgenti di manutenzione e di messa in sicurezza.
LE PROPOSTE DI CITTADINANZATTIVA
Anagrafe dell’edilizia scolastica: al Governo e al Ministero chiediamo di inserire a breve tutte le scuole; di rendere maggiormente fruibile il database e di aggiornarlo, indicando quante scuole sono presenti, qual è la data di aggiornamento dei dati per ciascun edificio; di inserire tutti gli indicatori per ciascuna scuola e di aggiungerne nuovi a partire da quelli previsti dalla legge 81/2008, ad esempio relativi alla presenza o meno del piano di emergenza e documento di valutazione dei rischi.
Scuole belle: stornare i fondi non ancora spesi da questo capitolo di spesa dirottandoli su quello denominato #scuolesicure, anche a vantaggio delle scuole del sud e delle isole che presentano maggiori problemi strutturali e manutentivi.
Occhio agli Appalti pubblici: no alle gare al massimo ribasso per gli interventi di edilizia scolastica e per quelli legati alla ristorazione scolastica; avviare procedure di controllo ferree, garantendo trasparenza e accessibilità delle informazioni per i cittadini e prevedere sanzioni esemplari per chi fa interventi inadeguati o illegali.
Rivedere la Legge n.81/2008 per aggiornarla al fine di considerare gli aspetti specifici dell’ambiente scolastico; rivedere la normativa su assicurazioni e risarcimenti per le vittime di incidenti e calamità a scuola; rivedere la figura del Responsabile per il Servizio di Prevenzione e Protezione, assicurandogli adeguati compensi e specificando meglio ruoli e responsabilità.
Istituzionalizzare la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole: promossa da 13 anni da Cittadinanzattiva, chiediamo che per la stessa sia scelta la data del 22 novembre, anniversario della tragedia di Rivoli, e si mettano a punto un piano di attività consolidato, in continuità con quanto fino ad oggi realizzato da Cittadinanzattiva e da tutti i soggetti coinvolti.
Scuole nuove e innovative: chiediamo che nella progettazione delle nuove scuole e nella ristrutturazione di spazi già esistenti, siano coinvolti i cittadini, a partire da quelli che ogni giorno frequentano la scuola. Allo stesso modo, per quanto riguarda la gestione dei servizi e dei locali scolastici, istituzioni centrali ed enti locali devono sostenere i comitati, le associazioni, i gruppi di genitori e studenti che si impegnano in azioni di manutenzione civica nelle scuole e gestiscono attività di vario genere, in ottemperanza a quanto previsto dall’art.118 u.c. della Costituzione.
FARAONE (MIUR): L'ANAGRAFE È UN INIZIO, ENTRO GENNAIO I COMUNI DOVRANNO FORNIRE ALTRI DATI. “Dobbiamo guardare agli aspetti positivi: per la prima volta in Italia abbiamo un'anagrafe dell'edilizia scolastica, anche grazie alle sollecitazioni di associazioni come Cittadinanzattiva. E' un inizio, ora dobbiamo arricchirla di dati. Entro gennaio i comuni saranno obbligati a fornire altri dati e noi stiamo sollecitando le amministrazioni”, ha dichiarato il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone. In tema di edilizia scolastica, ha ricordato Faraone, “il governo Renzi ha messo mano, dopo che per anni non si era fatto nulla. Abbiamo investito 4 miliardi di euro, una cifra enorme. Il governo ha preso un impegno, guardiamo all'aspetto positivo”.