Il Covid-19 frena, ma non blocca, il mercato dei servizi di ingegneria. Nonostante l’emergenza abbia rallentato notevolmente la pubblicazione di nuovi bandi di gara, il primo quadrimestre del 2020 si chiude con un bilancio di tutto rispetto: gli importi a base d’asta per le sole gare di progettazione ed altri servizi (escludendo dunque accordi quadro, concorsi, servizi ICT e gare con esecuzione) hanno superato complessivamente i 300 milioni di euro, circa 25 milioni in meno rispetto allo scorso anno, ma più del doppio di quanto rilevato nel medesimo periodo del 2018. Si tratta del secondo risultato negli ultimi 9 anni. Un ulteriore dato da sottolineare è l’incremento del valore medio delle aggiudicazioni per i liberi professionisti: dai 40 mila euro per aggiudicazione nel primo quadrimestre 2019 si è passati a poco più di 60mila euro nei primi mesi del 2020. E’ quanto emerge dal consueto rapporto elaborato dal Centro Studi CNI.
“Considerando il quadro generale determinato dalla crisi da covid-19 – ha dichiarato Armando Zambrano, Presidente CNI – e il forte impatto che ha avuto sulla vita economica dei professionisti, i dati sul mercato dei Sia rappresentano un filo di speranza per l’immediato futuro. L’auspicio è che la crisi determinata dall’emergenza non orienti le Pubbliche Amministrazioni a procedere ad una revisione al ribasso dei piani di investimento in opere pubbliche già da tempo programmate”.
“I dati – commenta Michele Lapenna, Consigliere CNI e responsabile bandi – raccontano che, nonostante la crisi, il trend positivo che caratterizza il mercato Sia dal 2016 non subisce riduzioni sostanziali. Permangono le criticità pre-pandemia che attengono soprattutto al ruolo degli operatori economici di piccole e medie dimensioni, che coincidono con gran parte con i nostri iscritti. Fa anche riflettere il fatto che il numero di bandi pubblicati sia visibilmente rallentato. Ci auguriamo che si tratti di un fenomeno episodico”.
“Occorre evitare – aggiunge Giuseppe Margiotta, Presidente del Centro Studi CNI – quanto accadde all’avvio della crisi del 2008 e del 2011, in cui si verificò una costante flessione degli investimenti in opere pubbliche. E’ necessario che ogni Amministrazione pubblica rafforzi proprio in questo momento la propria capacità di programmazione e di gestione delle gare per opere pubbliche”.
Per ulteriori dettagli si rimanda alla lettura del rapporto completo allegato