Dopo la leggera flessione registrata nel terzo bimestre del 2018, riprende a correre il mercato dei servizi di ingegneria e architettura. Sulla base dei dati elaborati dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri, nei mesi di luglio e agosto sono state bandite gare per servizi di ingegneria “tipici” (escludendo dunque gli accordi quadro, i concorsi e le gare che prevedono anche l’esecuzione dei lavori) per un importo complessivo a base d’asta che supera i 111milioni di euro, contro gli 82,4 milioni dello stesso periodo del 2017.
Dei 123 milioni di euro complessivi posti a base d’asta nelle gare per i servizi di ingegneria, oltre il 90% è destinato alle gare per servizi senza esecuzione, mentre i 7 bandi del bimestre per accordi quadro costituiscono quasi il 7% dell'importo complessivo. In netto calo risultano, invece, le somme per i concorsi di progettazione e concorsi di idee, scese dagli oltre 371mila euro del bimestre luglio-agosto del 2017 ai 115mila del corrispondente periodo del 2018.
Limitando l’osservazione ai soli servizi di ingegneria “tipici”, il dato cumulato dei primi otto mesi dell’anno fa comunque registrare un incremento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2017, a conferma ulteriore di come il settore stia vivendo, ormai da due anni, una fase decisa di crescita economica.
Una crescita, quella degli ultimi mesi, dovuta anche alla ripresa delle grandi gare: tra i bandi di luglio e agosto, la quota di gare per servizi di ingegneria “tipici” (esclusi dunque, tra gli altri, gli accordi quadro) con importo superiore al milione di euro ha superato il 4% contro appena l’1,8% di maggio-giugno. Continua a calare, al contrario, la quota di gare con importo inferiore ai 40mila euro (gare che potrebbero essere affidate direttamente senza gara) che nel bimestre in esame è pari al 39%.
Anche nell’ambito delle gare assegnate, prosegue la fase congiunturale positiva: nel bimestre luglio-agosto gli importi medi di aggiudicazione hanno superato i 162mila euro, 26mila in più di quanto rilevato nel bimestre precedente. Ne traggono vantaggio anche i liberi professionisti che vedono aumentare l’importo medio delle gare loro affidate da 43.536 euro a 57.662 euro.
Ciò nonostante, la quota di mercato appannaggio dei liberi professionisti si mantiene costante intorno al 17%.