Fisco

Servizi di progettazione, il 36% dei bandi chiede fatturato almeno 3 volte superiore all'importo a base d'asta

Nel 2014 il 41,8% dei bandi di gara senza esecuzione ha fatto riferimento al Decreto Parametri

lunedì 27 aprile 2015 - Redazione Build News

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Dal 21 dicembre 2013 è in vigore il D.M. n.143 del 31 ottobre 2013 “Regolamento recante determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria”, che individua i parametri per la determinazione del corrispettivo da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria.

In una presentazione illustrata lo scorso 11 aprile, Michele Lapenna, referente dei servizi di ingegneria del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), snocciola alcuni dati: nel 2014 sono stati solo 729 – il 41,8% - i bandi di gara senza esecuzione (esclusi i bandi di gara per consulenze o servizi per cui non è richiesto il riferimento al DM 143/2013) che hanno fatto riferimento al Decreto Parametri (DM 143/2013) nella determinazione dell'importo a base d'asta. Il 49,7% (866) dei bandi non ha fatto alcun riferimento al decreto; l'8,5% (149) hanno fatto riferimento ad altra normativa.  

Risulta inoltre totalmente inapplicata la norma che prevede che le stazioni appaltanti, nella determinazione dei corrispettivi per gli incarichi di progettazione, non possono limitarsi ad una generica e sintetica indicazione del corrispettivo, ma devono indicare con accuratezza e analiticità i singoli elementi che compongono la prestazione e dare conto del percorso seguito per la determinazione del suo valore.  


FATTURATO. Inoltre, nel 2014 il 36% dei bandi di gara per servizi di ingegneria (senza esecuzione) chiede un fatturato almeno 3 volte superiore all'importo a base d'asta.

LA CLASSIFICA REGIONALE. In termini di importo a base d'asta per i servizi di ingegneria (esclusi gli importi destinati all'esecuzione dei lavori) la classifica regionale vede al primo posto la Campania (1.673.390.544 euro), seguita da Calabria (827.387.830 euro), Lombardia (812.255.656), Puglia (751.255.229), Lazio (549.506.773), Toscana (501.683.259), Sicilia (472.420.893), Piemonte (452.588.757), Emilia Romagna (304.265.175), Liguria (260.768.667), Friuli Venezia Giulia (252.329.939), Veneto (209.690.395), Abruzzo (207.126.487), Sardegna (147.074.312), Trentino Alto Adige (114.390.529), Umbria (85.916.497), Basilicata (52.815.600), Marche (14.612.205), Valle d'Aosta (13.316.476), Molise (10.920.808).

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