Il parere di...

Servizi di ingegneria e architettura e frazionamento artificioso: chiarimenti dal MIT

Nel caso di due gruppi di prestazioni autonomi, non sembra che ricorrano i presupposti di un frazionamento artificioso. Il parere MIT n. 2633 del 18 luglio 2024

giovedì 29 agosto 2024 - Redazione Build News

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Nell'appalto di due diversi e distinti (anche per operatore economico) servizi di ingegneria si può ravvisare un frazionamento artificioso? A questa domanda di una stazione appaltante ha risposto il supporto giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il parere n. 2633 del 18 luglio 2024.

Si deve affidare un servizio di ingegneria (SIA) per un compendio (più immobili) che prevede il rilievo BIM, topografico, fotogrammetrico e georadar con indagini sui materiali strutturali (prelievo ferri, carotaggi, rilievi ecc). L'importo di tale SIA è sotto la soglia per c.d. affidamento diretto. Con un successivo SIA si procederà alla verifica sismica del compendio ed alla diagnosi energetica. In questo modo tutti i professionisti partecipanti alla seconda procedura partiranno da dati comuni (dimensionali ma anche di qualificazione dei materiali) e lo stato di fatto sarebbe conosciuto perfettamente da tutti, evitando alea eccessiva dovuta a parziale conoscenza. L'importo per il secondo SIA, al momento non calcolato, si attesta sicuramente sopra la soglia del c.d. affidamento diretto.

La risposta del MIT

Nella risposta aggiornata, il MIT ricorda che anche il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), in continuità col previgente, all’articolo 14 comma 6 prevede che: “Un appalto non può essere frazionato per evitare l’applicazione delle norme del codice, tranne nel caso in cui ragioni oggettive lo giustifichino”. Tale divieto di frazionamento artificioso è stato recentemente ribadito dal Consiglio di Stato, Sezione Quinta, con sentenza n. 4792/2023. Sia il nuovo Codice dei Contratti Pubblici che il Consiglio di Stato evidenziano il divieto di frazionamenti artificiosi degli appalti allo scopo di utilizzare lo strumento dell’affidamento diretto al posto di quelli maggiormente concorrenziali previsti dalla normativa interna e comunitaria. Tali condotte determinano ovviamente la responsabilità del RUP. Ciò posto, considerato che nel caso in esame vengono in considerazione prestazione di natura diversa, in quanto si tratta di due gruppi di prestazioni autonomi per le quali non sembra che ricorrano i presupposti di un frazionamento artificioso.

Leggi anche: “Servizi di ingegneria e architettura, da Anac indicazioni sul divieto di frazionamento degli incarichi

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