Per garantire che le tecnologie verdi necessarie alla transizione dei trasporti siano prodotte in Europa, il continente dovrebbe investire 39 miliardi di euro all’anno fino al 2030. Questo dato emerge da uno studio di Transport & Environment (T&E), organizzazione europea specializzata nella decarbonizzazione dei trasporti, che mette in luce il bisogno di fondi pubblici e privati per rendere i settori critici dei trasporti sostenibili e a zero emissioni nette entro il 2050. T&E suggerisce di ridurre la spesa pubblica su infrastrutture tradizionali, come strade e aeroporti, e di reindirizzarla verso infrastrutture energetiche cruciali come reti elettriche e punti di ricarica.
7.600 miliardi di euro entro il 2040
Per sviluppare un settore europeo delle tecnologie verdi, saranno necessari fino a 7.600 miliardi di euro di investimenti complessivi tra il 2023 e il 2040, con un impegno annuale di 507 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati. Secondo T&E, il supporto pubblico al leasing di veicoli elettrici, alla produzione di carburanti verdi e batterie, e alla costruzione di infrastrutture di ricarica potrebbe attirare fino a 271 miliardi di euro all’anno in investimenti privati, contribuendo a creare un flusso di finanziamenti di circa 310 miliardi di euro all’anno fino al 2030.
Il ruolo dei governi e il Fondo Europeo per le Batterie
Sebbene l’87% degli investimenti provenga dal settore privato, T&E sottolinea l’importanza del supporto pubblico per iniziative più capital-intensive e infrastrutture strategiche. Il Fondo Europeo per le Batterie è considerato un elemento cruciale, con una richiesta di 25 miliardi di euro fino al 2030, per stimolare investimenti privati e creare una filiera produttiva europea competitiva rispetto a quella cinese. Questi fondi permetterebbero di accedere a materie prime essenziali e di sostenere la produzione di componenti critiche come i catodi.
Decarbonizzazione di aerei e navi: servono e-fuel e sostegno pubblico
Anche il settore dei carburanti sintetici (e-fuel), destinato a decarbonizzare i trasporti aerei e marittimi, necessita di un intervento pubblico per superare i costi elevati e la riluttanza degli investitori privati. T&E stima che servano 86 miliardi di euro entro il 2030 per sviluppare una produzione di e-fuel in Europa, e invita i governi a finanziare il 31% di questo importo tramite garanzie e prestiti, così da ridurre i rischi e incentivare l’ingresso di capitali privati.
Modernizzare le infrastrutture energetiche, non costruire nuove strade
Lo studio di T&E evidenzia come sia necessario investire nelle reti elettriche per accogliere la crescente domanda energetica derivante dalla mobilità elettrica. L’organizzazione chiede che gli investimenti pubblici nelle reti energetiche raddoppino dagli attuali 36 miliardi di euro l’anno a 67 miliardi entro il 2050. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto riducendo l’attuale spesa per nuove strade e spostando 31 miliardi di euro all’anno verso l’espansione delle infrastrutture energetiche.
Rischio per la competitività delle industrie europee
Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia, avverte che la mancata transizione potrebbe far perdere competitività alle industrie europee nei settori delle auto, delle batterie e della cantieristica navale e aerea. Tritto evidenzia l’importanza di ridefinire le priorità di spesa pubblica, favorendo progetti per tecnologie pulite e infrastrutture energetiche rispetto all’espansione delle strade.
Verso un Piano di Investimenti per i Trasporti Sostenibili
Alla vigilia delle audizioni del nuovo Commissario UE ai Trasporti, T&E ribadisce la necessità di un robusto Piano di Investimenti per i Trasporti Sostenibili, che delinei gli obiettivi e gli interventi chiave per garantire il ruolo dell’Europa come leader globale nella produzione di tecnologie verdi.