Non solo e non tanto una celebrazione del passato, quanto piuttosto l’esplicitazione di una visione e di un progetto sul futuro del settore, delle imprese e del modo di essere e fare associazione.
Questo il senso dell’intervento con il quale il presidente dell’Ance Claudio De Albertis ha aperto, alla Triennale di Milano, le celebrazioni per il Settantennale della fondazione dell’Associazione nazionale costruttori.
Dopo il ringraziamento al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, intervenuto alla Triennale di Milano a testimonianza, come ha dichiarato De Albertis, “di una progettualità associativa comune che trova solide fondamenta anche nell’Accordo approvato il 25 maggio scorso”, e di fronte a una sala affollata di imprenditori provenienti da tutto il Paese, il presidente dell’Ance ha parlato dei nuovi paradigmi organizzativi e produttivi che caratterizzano i mercati e dell’urgenza di un cambiamento in tempi brevi sia sul fronte imprenditoriale che su quello associativo.
“La grande sfida per le nostre imprese – ha detto il presidente dell’Ance - che impone una vera e propria rivoluzione rispetto al passato, si chiama Industria 4.0.”
Ma l’adeguamento alle nuove logiche, ha continuato De Albertis, “richiede crescenti competenze, imprese in grado di interagire e di usare strumenti di interoperabilità per aumentare l’efficienza e l’efficacia di tutta la filiera delle costruzioni.”
Un nuovo scenario che se da un lato rende ancora più fondamentale il ruolo dell’associazione di categoria, chiamata a sostenere le imprese nella lettura dei cambiamenti in atto e nell’individuazione degli strumenti e delle strategie indispensabili per restare competitive, dall’altro richiede una profonda trasformazione anche sul fronte associativo.
La strada tratteggiata da De Albertis, in questo senso, è quella che dovrà portare a nuove aggregazione di interessi, anche trasversali, e a più ampie forme di cooperazione e condivisione.
Ma per dare corpo a questa sfida, ha aggiunto il presidente, occorre “superare l’istintiva reazione di autotutela e conservazione e aggiornare, invece, l’identità associativa. L’Ance, assieme alle Associazioni territoriali e al Sistema della bilateralità edile, deve reiventare le modalità di relazione con le imprese, ripensando i servizi associativi nei contenuti e nelle modalità di produzione e di erogazione, anche dotandosi di nuove professionalità, per rispondere alle sfide di un mercato profondamente cambiato.”
Di qui un appello a mantenere fermo il presidio sul territorio senza però trasformare la presenza capillare in un punto di debolezza e dando invece priorità alla condivisione e alla necessaria unitarietà d’intenti nelle scelte che guideranno la razionalizzazione delle strutture associative.
All’intervento del presidente è poi seguita la visita guidata a tre delle mostre in corso alla XXI Esposizione Internazionale del Design della Triennale: Women in Italian Design, curata da Silvana Annichiarico, Stanze, curata da Giuseppe Finessi, e Neo Preistoria, curata da Andrea Branzi.
In programma per oggi, invece, il convegno al Teatro dell’Arte dal titolo “Verso il futuro. Idee e strategie per governare il cambiamento”.