Il maltempo e le piogge di questi giorni, in alcuni casi anche violente, stanno solo parzialmente mitigando gli effetti della siccità che ha caratterizzato tutto il periodo invernale.
Questo non deve indurre a facili illusioni. A farlo intendere è chiaramente uno studio della Commissione Ue secondo cui gli effetti della mancanza di precipitazioni saranno sempre più visibili. Tra le soluzioni possibili per mitigare gli effetti vi è quello di intervenire per esempio per ridurre le perdite d’acqua nelle reti idriche. Istat stima che nel 2020 vi sia stato il 42,2% di perdite tra i volumi immessi in rete e i volumi erogati. Ecco dunque che è necessario disporre di una rete idrica capillare ed efficiente.
La materia è di competenza comunale per questo i Comuni sono chiamati ad intervenire con la costruzione e la manutenzione delle strutture necessarie. Openpolis ha recentemente condotto un’indagine che evidenzia qual è stata la spesa pro capite comune per comune nel 2021. E tramite il motore di ricerca è possibile conoscere la spesa dei singoli comuni. Tra le città con più di 200 mila abitanti svetta Venezia con una spesa di 27,88 euro pro capite, seguita da Milano (12,63) e Catania (9,53 euro).
Nella top ten figurano anche Napoli, Verona, Roma, Messina, Trieste, Padova, Torino, Bologna, Bari Firenze e Genova (con una spesa che oscilla tra i 6,15 euro a 0,54 euro). Prendendo invece in considerazione tutti i Comuni italiani la spesa media è pari a 36,84 euro pro capite. I territori autonomi della provincia di Bolzano (240,05), della Valle d’Aosta (185,40) e di Trento (154,48) sono quelli che spendono di più mentre minori spese si registrano nei comuni emiliano-romagnoli (6,56 euro a persona), umbri (4,49) e veneti (3,37).
Questi dati come detto sono riferiti al 2021 e non comprendono
ovviamente i costo degli interventi che ora i Comuni devono affrontare
per ridurre le perdite d’acqua nelle reti idriche, interventi che dato
l’emergenza siccità non sono più procrastinabili. E questo nel medio lungo
periodo potrebbe portare a un aumento dei costi relativi al servizio idrico
integrato.