La Regione Siciliana ha finalmente deliberato tutti i pagamenti alle imprese per commesse di lavori pubblici e forniture. Su espressa domanda di Ance Sicilia, è questa la risposta fornita dal capo della struttura tecnica dell’assessorato al Bilancio, Vincenzo Cusumano (ieri a margine della presentazione del Defr alle parti sociali), avendone avuto conferma dal Ragioniere generale.
Per arrivare a questo risultato, però, la Regione ha accumulato sette mesi di ritardo, fra approvazione del bilancio 2021 e riaccertamento dei residui passivi, con gravi danni alle imprese creditrici già alle prese con la crisi economica provocata dalla pandemia.
Ritardi nei pagamenti che le imprese hanno già subito negli ultimi tre anni, da quando, cioè, l’applicazione del decreto legislativo 118 del 2011 ha creato problemi nella formulazione dei bilanci pubblici e nel riaccertamento dei residui passivi. Intoppi per i quali non è ancora stata trovata una soluzione radicale.
Per questo Ance Sicilia ieri 2 settembre ha fatto appello al governo regionale e a tutte le forze politiche affinché tale situazione non si ripeta anche nel 2022.
Ma Ance Sicilia teme che si arrivi già in ritardo alle prossime scadenze. Ad oggi manca ancora la programmazione regionale dei fondi Ue 2021/2027, che avrebbe dovuto essere pronta questo mese anche per prevederne nel Defr le ricadute economiche e inserirne nel bilancio 2022 le quote di cofinanziamento regionale.
Ed infatti l’amministrazione ieri ha annunciato che la Nota di aggiornamento al Defr sarà pronta entro fine ottobre. Ance Sicilia, quindi, auspica che la Regione riesca a depositare puntualmente i documenti contabili all’Ars entro metà ottobre, affinché il Parlamento regionale li approvi entro il prossimo 31 dicembre.
Sul riaccertamento dei residui passivi, poi, l’amministrazione ha spiegato che quest’anno ha provato ad applicare il software utilizzato da anni dalla Regione Lombardia, ma che pure questo programma ha presentato problemi, per cui se ne sta sviluppando uno nuovo, la cui sperimentazione dovrebbe partire il prossimo anno: ben venga il nuovo sistema, se porterà alla puntualità dei pagamenti, ma forse, se tutto ciò si fosse fatto prima, oggi si avrebbe già la soluzione.
Buone notizie, invece, sul fronte del rafforzamento della capacità amministrativa della Regione: l’assessorato ha spiegato che è in corso l’assunzione di 300 unità di personale per coprire i vuoti d’organico e che i dipartimenti Bilancio e Finanze e l’Arit stanno perseguendo iniziative congiunte con l’obiettivo di digitalizzare e semplificare i processi amministrativi.
Questa, ha osservato Ance Sicilia, è una innovazione dei sistemi interni, mentre serve anche una vera semplificazione del rapporto fra P.a. e cittadini, che consenta alle imprese di ricevere subito un “sì” o un “no”, senza nulla togliere all’azione di controllo e verifica, ma prevedendo automatismi che sottraggano spazi alla discrezionalità, alla libera interpretazione e ai tempi da “smart working” dei burocrati.
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