«Le pessime condizioni della rete viaria in Sicilia non possono più attendere i tempi biblici di scelte politiche e amministrative dell’Anas o delle ex Province. Per questo motivo, già da tempo, il governo regionale ha deciso di intervenire sostituendosi agli enti che sarebbero istituzionalmente preposti a farlo. Il monitoraggio e gli eventuali e successivi interventi sono indifferibili, soprattutto con il sopraggiungere della stagione invernale che mette a dura prova infrastrutture ormai segnate dal tempo e dall’incuria».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
«Ad agosto scorso – continua il governatore – abbiamo stanziato cinque milioni di euro e dato mandato al Dipartimento regionale tecnico di avviare le procedure per il reclutamento di professionisti esterni. Le procedure si sono concluse con l’individuazione di 130 tecnici per procedere al controllo di 540 strutture stradali tra ponti, viadotti e gallerie. Ci vorrà un po’ di tempo, ma l’importante era partire, ricordando che, comunque, che la Regione non ha alcuna competenza sulle strade dell’Isola, la cui manutenzione è in capo per 17mila chilometri alle Province e per circa tremila allo Stato».
600 MILA EURO PER LA SICUREZZA DI 8 DIGHE. La Regione Sicilia ha anche stanziato 600 mila euro per progettare la gestione e la messa in sicurezza di 8 invasi. A beneficiare delle somme sono le dighe Arancio, Furore, Gorgo Lago, Lentini, Paceco, Ponte Barba, San Giovanni e Santa Rosalia. La giunta regionale presieduta da Nello Musumeci ha approvato la proposta dell’assessore Alberto Pierobon di reperire le risorse finanziare per garantire la sicurezza e la funzionalità delle dighe attraverso i cosiddetti progetti di gestione. La legge impone infatti al gestore, in questo caso il dipartimento Acqua e rifiuti, di assicurare l’efficienza dello scarico di fondo liberandolo dall’eventuale ostruzione di sedimenti, di garantire la sicurezza dell’impianto e di mantenere o recuperare la capacità dell’invaso di accumulo dell’acqua. Il progetto di gestione è uno strumento propedeutico all’attuazione degli interventi di messa in sicurezza e ripristino della funzionalità dell’invaso.
“Con questo stanziamento economico – spiega l’assessore Pierobon – recuperiamo il tempo perduto nella manutenzione e nella sicurezza degli invasi, garantendo gli interventi necessari per legge e consentendo di aumentare la capacità degli invasi per accumulare le risorse idriche fondamentali per l’Isola”.
Il dipartimento regionale Acqua e rifiuti oggi gestisce 23 invasi e per ciascuno ha l’obbligo di dotarsi di un piano per assicurare l’efficienza e la sicurezza degli impianti. Per 15 dighe le somme erano state già stanziate attraverso il Programma nazionale dighe. Per questi 8 progetti invece i soldi sono stati reperiti riprogrammando le risorse dei fondi Fsc 2014/2020 del Patto per il Sud.