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Sicilia, varata la legge che fissa paletti stringenti alle installazioni eoliche superiori a 200 kW

Anev: “è boicottaggio del settore eolico che in Sicilia oggi impiega 4.663 addetti tra diretti e indiretti”

venerdì 20 novembre 2015 - Redazione Build News

eolico_paletti

Con 44 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astenuti, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato il 17 novembre scorso la legge “Norme in materia di tutela aree caratterizzate da vulnerabilità e valenze ambientali e paesaggistiche”, che, tra l'altro, fissa paletti stringenti alla realizzazione di installazioni eoliche superiori a 200 kW.

"E' una delle leggi più avanzate in Italia – ha dichiarato il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta - per il controllo dell'eolico selvaggio. Con questa norma stoppiamo gli affari del boss latitante Matteo Messina Denaro e della mafia sull'eolico. Era uno degli impegni che avevo assunto in campagna elettorale, ringrazio l'Assemblea e la commissione Territorio e Ambiente dell'Ars (presieduta dal grillino Giampiero Trizzino)”.

“L’approvazione da parte dell’Ars della legge sulla tutela delle aree caratterizzate da vulnerabilità ambientale e valenze ambientali e paesaggistiche – ha detto l'assessore all'Energia Vania Contrafatto - dà finalmente regole certe per gli impianti eolici in Sicilia, favorendo lo sviluppo economico ma al tempo stesso salvaguardando il territorio e gli stupendi paesaggi della nostra terra. Un esempio di come, lasciando da parte pregiudizi e ideologie, si possano scrivere norme chiare a vantaggio dei cittadini e delle imprese”.

ANEV: “BOICOTTAGGIO DEL SETTORE EOLICO”. Per l'Anev (Associazione nazionale energia del vento) la Regione Sicilia prosegue “nella sua opera di boicottaggio del settore eolico per mezzo di una legislazione così forzata da essere giudicata illegittima e di violazione rispetto a quando prescritto dalle norme nazionali e sovranazionali in materia di rinnovabili e riduzione della CO2”.

L'Associazione ricorda infatti che lo scorso anno il Tar Sicilia aveva bocciato la moratoria dell’eolico posta in essere dalla Giunta regionale siciliana con una serie di provvedimenti approvati nel 2013 e già sospesi nel gennaio 2014, finalizzati a bloccare le autorizzazioni con la sospensione del calendario delle Conferenze dei Servizi.

“L’ANEV ha in più occasioni denunciato pubblicamente l’illegittimità delle norme emanate dalla Regione Sicilia, come per altre regioni, vedendo confermate ogni volta le proprie previsioni e non esclude anche in questo caso la predisposizione di una segnalazione per evidenziare profili di illegittimità anche in relazione al dettato costituzionale”.

IN SICILIA IL SETTORE IMPIEGA OGGI 4.663 ADDETTI TRA DIRETTI E INDIRETTI. L'Associazione stigmatizza “la mancanza di visione da parte delle Istituzioni regionali siciliane e del Presidente Crocetta, i quali trascurano le potenzialità di una risorsa preziosa come il vento, di cui la Sicilia dispone e disporrà nel futuro e che offre opportunità di sviluppo enormi, anche in termini occupazionali. Solo in Sicilia il settore impiega oggi 4.663 addetti tra diretti e indiretti (dato aggiornato 31.12.2014) e presenta un potenziale di 9.765 unità al 2020. Si stanno ostacolando peraltro le aziende che oggi operano in Sicilia, ovvero soggetti seri, affidabili e trasparenti che lavorano in tutto il mondo secondo criteri votati al rispetto delle regole e dell’ambiente”.

Anev “ha promosso tra le sue aziende associate sin dal 2002 l’applicazione delle regole del Protocollo firmato con le principali associazioni ambientaliste, come Legambiente e Greenpeace, per il corretto inserimento dell’eolico nel paesaggio, che prevede un elevato livello di tutela dell’ambiente e la minimizzazione degli impatti visivi. Tali cautele sono state trasferite poi nelle Linee Guida Nazionali”.

L'Associazione sottolinea “l’apporto dell’eolico in termini di benefici ambientali, la mitigazione del surriscaldamento globale e le catastrofi ad esso legate, cui la Sicilia è soggetta, e che avrebbero conseguenze drammatiche per le popolazioni locali, l’agricoltura e il turismo”.

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