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Sicurezza edifici scolastici: lettera di Legambiente al Governo Conte Bis

“Sbloccare immediatamente i fondi rimasti senza decreto attuativo, per stanziare subito 1,5 miliardi netti per scuole più sicure, nuove ed efficienti”

venerdì 13 settembre 2019 - Redazione Build News

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“Il 40% degli edifici scolastici necessita di interventi di manutenzione urgente; solo il 19% ha verificato la sicurezza dei solai; il 74% è senza mensa e il 56,7% senza trasporto per disabili. Occorre sbloccare immediatamente i fondi rimasti senza decreto attuativo, per stanziare subito 1,5 miliardi netti per scuole più sicure, nuove ed efficienti”.

Lo chiede Legambiente in una lettera al Governo, che riportiamo.

“Caro Governo,

le scuole stanno riaprendo e per questo ti scrivo. Perché quasi il 40% degli edifici ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria urgente; in oltre l’80% non sono state realizzate indagini per verificare la sicurezza dei solai, oltre il 60% degli istituti non dispone del certificato di agibilità e più del 76% delle amministrazioni non ha effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica. Insomma, se per te la Scuola è una priorità, sappi che è urgente intervenire per mettere in sicurezza tutti gli edifici e garantire le stesse possibilità educative agli alunni di tutte le regioni italiane, perché negli ultimi dieci anni la situazione non è migliorata e anzi sembra proprio essere bloccata: la progettazione è troppo lenta e quasi non c’è stato nessun passo avanti in tema di riqualificazione e sostenibilità”.

Comincia così la nostra lettera aperta al Governo sul tema scuole. Perché da 20 anni facciamo dossier sull’edilizia e i servizi scolastici ed ora non possiamo fare a meno di lanciare un grido d’allarme, perché tra nord e sud il diritto allo studio non è uguale per tutti, la necessità di interventi urgenti per la messa in sicurezza degli edifici cresce in maniera allarmante e anche i servizi sembrano essere prerogativa solo di alcune regioni del nord.

Dai numeri elaborati da Legambiente (su dati Miur e su un’anteprima di Ecosistema Scuola, l’indagine di Legambiente sulla qualità dell’edilizia e dei servizi), risulta infatti che ben il 38,8% degli istituti in Italia necessita di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme e per l’eliminazione dei rischi. Ma la situazione non è la medesima in tutte le aree del Paese. Questa necessità riguarda infatti il nord per il 28,8%, il centro per il 41,9%, ma il sud per il 44,8% e le isole per il 70,9%: una fotografia di un Paese sostanzialmente senza sviluppo, visto che dieci anni fa, la media nazionale era del 32,8% con una percentuale del 21% che riguardava il nord, il 26,4% il centro, il 47,3% il sud e il 40,8% le isole.

Ad oggi, il 61,4% degli istituti non dispone del certificato di agibilità (anche qui con differenze notevoli tra il nord con il 48,8%, il centro con il 66,8%, il sud con il 69,4% e le isole col 77,3%), mentre le verifiche di vulnerabilità sismica, fondamentali in gran parte del Belpaese, sono state realizzate solo in parte. Il 76,2% dei comuni capoluogo infatti non le ha completate. Cioè sono state realizzate solo in alcuni istituti e non in tutti. Situazione che riguarda il 73,5% delle amministrazioni dei capoluoghi del nord, il 71,4% del centro, il 77,8% del sud e il 100% delle isole).

Nel complesso, solo il 22,2% dei Comuni capoluogo in aree con rischio sismicità più alto (le aree 1 e 2) ha realizzato le verifiche di vulnerabilità sismica su tutti gli edifici. Tra le inadempienti, anche città altamente a rischio come Napoli e Messina che denunciano però di avere necessità di interventi per adeguare le norme ed eliminare i rischi rispettivamente nel 34 e nel 100% dei casi.

I solai, principali protagonisti dei crolli e degli incidenti avvenuti nelle scuole negli ultimi anni, sono stati oggetto di indagine di controllo solo nel 18,9% degli edifici. Questi controlli hanno riguardato il 24,6% degli istituti del nord, sui quali sono stati effettuati poi interventi di messa in sicurezza per il 22,3% dei casi, il 24,7% del centro con conseguente intervento sul 16%, il 6,4% degli istituti del sud che ha richiesto interventi di messa in sicurezza per il 58,8% dei casi e il 4,1% degli edifici nelle isole con il 73,3% degli interventi.

In positivo, occorre segnalare Mantova come unica amministrazione italiana ad aver realizzato indagini di vulnerabilità sismica e di sicurezza dei solai in tutti i suoi edifici scolastici.

“Questi dati – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, Vicepresidente e responsabile Scuola e Formazione di Legambiente – evidenziano ancora una volta le disuguaglianze e le diverse velocità in cui marcia il nostro Paese anche in tema di scuole sicure e servizi di qualità. Invece di parlare di regionalizzazione dell’istruzione, che andrebbe a creare solo situazioni più inique, occorre che lo Stato individui, come prevede la nostra Costituzione, gli strumenti perequativi per garantire ai ragazzi una buona qualità dell’istruzione e un buon accesso di diritto allo studio in tutte le aree del paese, spingendo le Regioni e gli altri enti locali ad esercitare in pieno e in modo più qualificato le competenze che già oggi hanno”.

Sempre in tema di servizi, infatti, il 74% delle scuole italiane non ha la mensa (manca nel 66,3% degli istituti del nord, nel 65,2% degli istituti del centro, nell’86,5% dei casi al sud e nell’86,2% nelle isole), e nel 57,6% delle scuole non c’è servizio di trasporto per gli alunni disabili (manca al nord nel 58,3% degli istituti, al centro nel 55,1%, al sud nel 57%, nelle isole nel 60,3%). Le palestre o le strutture per lo sport sono presenti solo nel 40,7% degli istituti di cui il 44,7% al nord, il 45,3% al centro, il 32,2% al sud, il 38,3 nelle isole.

I progetti educativi, importantissimi anche per l’apprendimento attivo e le competenze di cittadinanza sono, ancora una volta, pochissimi al sud e nelle isole: le amministrazioni che finanziano progetti e iniziative rivolte agli under 14 sono il 71%, di cui l’85,3% al nord, l’81,3% al centro, il 37,5% al sud e il 25% nelle isole). Anche qui, in positivo, spiccano due città del nord, Parma e Reggio Emilia, con una storica tradizione di investimenti per la realizzazione di progetti educativi nelle scuole.

Molto ancora rimane da fare nel campo della sostenibilità. Solo il 4,6% degli edifici scolastici si trova infatti in classe energetica A, mentre quasi un edificio su tre (29%) è ancora in classe G. Tra le città virtuose in tal senso, Prato vanta tutti gli edifici scolastici nelle prime tre classi energetiche, mentre a Brescia oltre metà degli edifici (55%) sono in classe A.

La lotta alle plastiche non riguarda ancora le scuole del sud e delle isole, dove le stoviglie in plastica monouso sono utilizzate rispettivamente nel 56,6% e nel 100% dei casi (35% è il dato nazionale).

“Occorre una decisa inversione di tendenza per garantire scuole sicure ed efficienti in tutto il Paese – ha concluso Vanessa Pallucchi in questa lettera aperta al Governo -. Chiediamo tempi e azioni certe per affrontare di petto quella che è una delle vere grandi opere necessarie per il nostro futuro. È urgente intervenire attraverso il completamento dell’Anagrafe scolastica, per poter programmare priorità e tempi di intervento, ma anche per garantire il diritto alla consultazione di dati pubblici che interessano milioni di persone.

Occorre sbloccare immediatamente i fondi rimasti senza decreto attuativo, quali ad esempio i BEI-CEB che consentiranno lo stanziamento di 1,5 miliardi netti per scuole più sicure, nuove ed efficienti, e ripristinare le funzioni di monitoraggio dei cantieri finanziati e il supporto progettuale agli enti locali bloccati con la chiusura della struttura di Missione per l’edilizia scolastica.

Tutto ciò va fatto presto e con determinazione, perché da azioni concrete come queste passa la sfida di una riqualificazione ambientale e sociale sostenibile del Paese”.

Il video con la sintesi dei dati

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