“Civiltà di cantiere con il cantiere sicuro”: questo il titolo dell’ultimo incontro promosso dal Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati (CNGEGL) a SAIE 2015, nel quale sono intervenuti il Consigliere Nazionale CNGeGL Marco Nardini, Luca Perricone di GEOSICUR, Associazione Nazionale Geometri per la Sicurezza, Patrizia Ganzi, Direttore Operativo Ufficio Sicurezza cantiere in fase di esecuzione “Torre Regione Piemonte” e Stefano Bergagnin Componente del GdL Sicurezza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Dal dibattito si evince che occorrono spazi di dialogo, a partire dalla committenza, fino alle maestranze, per comprendere a fondo e in modo partecipato le cause dei problemi di sicurezza e per responsabilizzare tutti a un approccio più consapevole.
Il coordinamento della sicurezza, sia in fase di progettazione sia in esecuzione, è un progetto che collega tutte le fasi di lavoro di un cantiere per orientarle verso un obiettivo unico: la sicurezza stessa. La sua efficacia – ha sottolineato Luca Perricone di Geosicur - è determinata dalla qualità dell’interazione tra tutte le figure del processo edilizio. Il coordinatore ha un ruolo fondamentale nel consolidare il team di progetto intorno all’obiettivo. Per raggiungere questo scopo, come se fosse un "team manager", deve favorire la comunicazione efficace e la condivisione tra tutti gli elementi del processo produttivo. Questa è la sfida: riuscire a connettere tutti gli ambiti di responsabilità - Direzione, esecuzione, maestranze comprese - che temporaneamente si trovano a interagire in uno specifico cantiere, come se fossero un unico "Team di progetto". In questo modo il coordinamento funge da catalizzatore di miglioramenti collettivi. Le fasi di revisione di un POS fino alla validazione, ad esempio, se ben gestite e comunicate portano l'impresa a organizzarsi in maniera adeguata e ogni momento di revisione diventa un momento di confronto di esperienze che genera miglioramenti al lavoro dell'intero team. Portare la sicurezza concreta in cantiere non può essere un atto burocratico: è una strada complessa che, senza confusione di ruoli e responsabilità, passa attraverso la partecipazione e la condivisione.
“Per far sì che la coscienza della sicurezza si diffonda sempre di più”, ha aggiunto il consigliere nazionale CNGeGL Marco Nardini, “dobbiamo avere sia un Professionista sempre più preparato, sia un Committente sempre più responsabilizzato a livello organizzativo e nelle scelte tecniche e architettoniche – valutativo, in termini di verifica di PSC e FO, e procedurale, in termini di designazione dei soggetti incaricati. Per questo motivo, è necessario diffondere una cultura più consapevole dei rischi sul lavoro fin dalla scuola e migliorare la comunicazione con le maestranze e la committenza”.
Secondo Nardini “Occorre sensibilizzare la committenza degli interventi più modesti e i condomini fin nelle decisioni assembleari, dove non sempre è percepita l’importanza di lavorare in sicurezza e investire in tal senso.”