Nell'ambito della vigilanza "110 in sicurezza" coordinata dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, è stata effettuata nella giornata di ieri un'operazione straordinaria di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di contrasto al sommerso nel settore delle costruzioni, che ha interessato 377 cantieri in tutto il territorio nazionale, con la sola esclusione delle province di Trento e Bolzano in funzione della loro autonomia speciale.
Le verifiche, che hanno interessato 794 aziende operanti nei cantieri ispezionati e 1910 posizioni lavorative, hanno portato all'adozione di 194 provvedimenti di sospensione delle attività d'impresa, di cui 133 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 61 per lavoro nero.
L'intervento, concertato dal Direttore Generale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, con il Comandante Carabinieri Tutela Lavoro, Generale Antonio Bandiera, è stato coordinato dalla Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Gli accertamenti:
- 474 aziende irregolari
- 347 posizioni lavorative irregolari
- 112 lavoratori c.d. "in nero", tra cui 1 minore e 41 lavoratori extra-UE, tra i quali 19 senza permesso di soggiorno
- 763 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza
- 194 sospensioni dell'attività d'impresa.
In materia di salute e sicurezza, le irregolarità maggiori hanno riguardato le cadute dall'alto e la mancata protezione delle aperture verso il vuoto, l'irregolarità dei ponteggi e l'utilizzo di ponteggi non autorizzati, il rischio elettrico, il mancato controllo delle gru, l'omessa fornitura e utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale), la viabilità inadeguata dei cantieri e la mancata protezione da investimento per caduta di materiali dall'alto, l'omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la mancata formazione e informazione dei lavoratori, l'omessa redazione del DVR (documento valutazione rischi), del POS (piano operativo di sicurezza) e del Pi.M.U.S (piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi).
Le violazioni riconducibili ai rapporti di lavoro attengono, oltre al lavoro nero, principalmente a somministrazione illecita e distacchi/appalti non genuini, riqualificazione dei rapporti di lavoro, orario di lavoro, sotto inquadramento dei lavoratori, indebita percezione del reddito di cittadinanza e della Naspi, omissioni contributive e mancata iscrizione alla Cassa Edile.
Di oltre 3 milioni di euro le sanzioni già comminate, ma quello che conta è il numero di lavoratori e aziende tutelate e delle potenziali vittime di infortuni salvaguardate.
"Quello della legalità nel mondo del lavoro è un tema strategico per il Paese" afferma il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. "Per le sue implicazioni sociali ed economiche sarà fondamentale da un lato investire in orientamento e formazione, a partire dai più giovani e dall'altro sostenere le imprese che si impegnano a lavorare regolarmente, tenendo alto il livello dei controlli. Chi vorrebbe negare la dignità delle persone muovendosi nell'alveo dell'illegalità va contrastato. Questo Ministero, in coerenza con gli impegni assunti in Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, intende affrontare il tema come prioritario, partendo dalla prevenzione e di conseguenza, dall'aumento della consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro del costo sociale e personale di un infortunio e delle mancate azioni a tutela di salute e sicurezza. Un costo che purtroppo, in alcuni casi equivale alla vita stessa".
"La tutela della sicurezza dei lavoratori" conclude Calderone "è una sfida che non si può vincere da soli, bensì con la collaborazione di tutte le parti sociali. Il prossimo 4 novembre, durante l'incontro al Ministero, questo sarà il primo tema all'ordine del giorno del confronto".