Pubblicata il 29 aprile 2016, la prassi di riferimento Uni/PdR 18:2016 dal titolo “Responsabilità sociale delle organizzazioni - Indirizzi applicativi alla Uni Iso 26000”, verrà presentata a Milano martedì 21 giugno, nel corso dell’incontro organizzato dall’Uni e dalla fondazione Sodalitas, nella sala Falck della sede di Assolombarda.
In tale prassi di riferimento è presente l'aspetto “salute e sicurezza sul lavoro” che prevede una serie di possibili azioni realizzabili, tra le quali: segnalare un “quasi” infortunio sul lavoro o un “mancato” incidente professionale distinguendolo per causa, età, provenienza, e genere; compiere anamnesi lavorative e screening medico-sanitari distinti per sesso; dare sostegno e assistenza a parenti disabili di lavoratori e addetti; patrocinare misure utili al reinserimento lavorativo di persone disabili; agevolare i dipendenti con l’erogazione di mutui a tasso agevolato o creando mense e asili nido interni o in convenzione oppure favorire l’utilizzo di navette al posto delle auto personali; concedere orari flessibili in grado di armonizzare tempi di vita e di lavoro; promuovere corsi e iniziative di formazione continua; sostenere attività di rilevazione e di monitoraggio del benessere organizzativo attraverso colloqui individuali e sportelli di ascolto.
MERCADANTE (CONTARP INAIL): “UN DOCUMENTO UTILE ANCHE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO”. “La prassi è stata elaborata da un gruppo di lavoro multidisciplinare, a cui ha preso parte anche l’Inail, promosso dalla fondazione Sodalitas nell’ambito della collaborazione con Uni, l’ente italiano di normazione - spiega Lucina Mercadante, professionista della Contarp, che per l’Istituto ha partecipato al tavolo redazionale incaricato di elaborare materialmente il documento - e costituisce il punto di arrivo di un lungo percorso sul tema della responsabilità sociale a cui l’Inail guarda da tempo con attenzione e interesse, dato che il riferimento al livello etico è comune a tutte le compagini organizzative”.
Una tematica a cui le aziende sono interessate a partire dai primi anni 2000, in particolare da quel 2003 in cui, su impulso del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si iniziò a parlare nel nostro Paese di Csr, la responsabilità sociale delle imprese. “La PdR 18:2016 è importante per il tema che tratta, la responsabilità sociale delle organizzazioni, che supera quello ristretto delle sole aziende - prosegue ancora Mercadante. - Ed è importante anche per il modo in cui lo tratta: la prassi infatti si propone come obiettivo quello di fornire indirizzi operativi utili a tracciare un percorso e illustrare un metodo per applicare la Uni Iso 26000, ancora oggi unico standard internazionale di riferimento in materia di responsabilità sociale, e che l’Inail valorizza attribuendo dal 2010 una modalità di sconto nel modello OT24 per le imprese che operano per una prevenzione ancora più marcata, orientata a migliorare le condizioni di sicurezza ed igiene sul lavoro oltre i limiti di legge. E’ oltremodo importante sottolineare che anche il documento della prassi offre particolare rilievo all’ambito della salute e sicurezza sul lavoro, prendendolo a riferimento per illustrare alcuni esempi chiave”.
La responsabilità sociale rappresenta peraltro uno dei punti cardine della funzione prevenzionale dell’Inail, come testimonia Ester Rotoli, Direttore centrale Prevenzione Inail. Rotoli sottolinea: “Essere socialmente responsabili significa andare oltre gli obblighi di legge, investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate. In particolare, condizioni di lavoro sane e sicure per i lavoratori sono parte integrante della responsabilità sociale e richiedono un notevole impegno gestionale, prevedendo la partecipazione di tutti gli attori coinvolti e l’introduzione di misure innovative e sempre al passo con i tempi. In questo ambito, risulta di particolare rilievo la diffusione dell’adozione dei sistemi di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Sgsl), cui l’Istituto dedica da sempre una particolare attenzione”.