La materia relativa al divieto di fumo rientra nella competenza concorrente dello Stato e della Regione (ai sensi dell’art. 117 della Costituzione) in quanto attiene alla tutela della salute, e sono di competenza dello Stato i poteri di emanare ordinanze in merito (ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978). Il Comune ha competenza ad emanare ordinanze urgenti sul divieto di fumo, ma solo limitatamente ai casi di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere locale (in base a quanto disposto dall’art. 50 del decreto legislativo n. 267/2000).
Con queste motivazioni, la sezione III del Tar Lombardia, con la sentenza n. 3039/2014 depositata il 15 dicembre, ha ritenuto fondato il ricorso proposto da un rivenditore di Busto Arsizio e ha quindi dichiarato l'illegittimità dell'ordinanza con la quale il sindaco ha vietato in modo generalizzato l'utilizzo di sigarette elettroniche in tutti i locali accessibili all’utenza.
LE SIGARETTE ELETTRONICHE SONO COMUNQUE PERICOLOSE PER LA SALUTE. In un articolo pubblicato su Aicarr Journal (vedi in allegato) Francis (Bud) J. Offermann (P.E., CIH, socio Ashrae e Presidente della Indoor Environmental Engineering di San Francisco, USA) ha evidenziato che “Le sigarette elettroniche emettono in aria composti chimici e perciò bisogna che il loro uso sia regolamentato come per il fumo di tabacco. È dimostrato che le nitrosammine, un gruppo di cancerogeni trovati specificatamente nel tabacco, sono trasmesse nelle sigarette elettroniche dai processi di estrazione della nicotina. È anche dimostrato che il glicole che le trasporta può essere ossidato dagli elementi riscaldanti, creando delle aldeidi come la formaldeide” (Riconosciuta cancerogena da IARC, International Agency for Research on Cancer, inserita nella Monografia 100. NdT).
Secondo l'esperto “I consumatori di sigarette elettroniche (negli Stati Uniti si calcola che 250 mila giovanissimi abbiano iniziato a usare sigarette elettroniche per non fumare quelle di tabacco NdT) dovrebbero essere avvertiti dei rischi per la salute associati al loro uso che, pur essendo minori di quelli del fumo di tabacco, sono comunque gravi”.
