“A dieci anni dal sisma che ha devastato l’Aquila e l’Abruzzo, la ricostruzione procede con una lentezza ingiustificabile. I ritardi della ricostruzione stanno mettendo a repentaglio la credibilità delle istituzioni. Non è dunque più rinviabile l’assunzione di misure straordinarie per accelerare i processi tecnico-amministrativi, che consentano di avviare i lavori in tempi ragionevoli. Questo disegno di legge può essere lo strumento per imprimere finalmente l’accelerazione necessaria, ma occorrono modifiche, sia pur lievi ma essenziali per rendere efficace il medesimo provvedimento legislativo”.
Lo ha detto il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, responsabile UPI per la Protezione civile, intervenendo in audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sul Disegno di Legge “Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”.
L’impianto della norma va nella direzione giusta – ha detto Caruso ai deputati – ma abbiamo bisogno di interventi che consentano alle Province di dotarsi del personale tecnico indispensabile in questa fase. Non solo ingegneri, ma anche geometri, architetti e contabili, per potenziare, tra l’altro, le Stazioni Uniche Appaltanti delle Province che sono strategiche per accelerare la messa in opera degli investimenti. Si tratta di richieste che non comportano impegni di spesa, per questo ci aspettiamo che siano accolte positivamente dal Parlamento.
MARSILIO (REGIONE ABRUZZO): PORTARE FINO A MILLE LE UNITÀ DI PERSONALE. “Ho chiesto di portare fino a mille le unità di personale, mentre il decreto sblocca cantieri ne prevedeva solo 200”: lo ha riferito il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell’audizione.
“La ricostruzione deve ancora partire - ha ribadito Marsilio - tre anni persi sono irrecuperabili e non dobbiamo perdere altro tempo. Abbiamo chiesto quindi di moltiplicare almeno per cinque il numero delle unità del personale perché solo così potremmo garantire una ricostruzione in un lasso di tempo ragionevole”.
Nel corso dell’audizione, il Presidente Marsilio ha messo in evidenza anche le problematiche legate alla ricostruzione delle case popolari, sottolineando come “la vicenda è rimasta bloccata da almeno dieci mesi, perché il commissario straordinario Farabolini non ha ancora emesso un’ordinanza ma solo una bozza arrivata il giorno prima di questa audizione. Valuteremo se approvare questa bozza e, in alternativa, abbiamo presentato un emendamento che proroga il termine di un’ordinanza che era andata in scadenza che consentirebbe di recuperare tutti i progetti già in corso e di dare fino al 2020 il tempo per impegnare i fondi previsti dalle norme.”
In audizione, il Presidente della Regione Abruzzo ha depositato più di quaranta proposte di emendamenti raccolte nei tavoli istituzionali sulla ricostruzione, riuniti a L’Aquila e Teramo, grazie al contributo di Comuni, Province, ordini professionali e di categoria, sindacati e Uffici speciali. “E’ necessario estendere l’oggetto del decreto anche al sisma 2009, - ha detto Marsilio - con misure che risolvano una volta per tutte i problemi relativi al personale, alle risorse economiche e alle procedure per velocizzare soprattutto la ricostruzione pubblica”. In premessa all’illustrazione degli emendamenti, il Presidente Marsilio ha esortato i parlamentari “ad aver il coraggio e l’umiltà di ascoltare i territori e i tecnici che da molti anni stanno accumulando un patrimonio unico di esperienza, e di scrivere insieme a loro il testo del decreto, senza lasciar fuori alcun argomento”.