Eu.bac, associazione europea che rappresenta i produttori di sistemi di automazione e controllo (Building Automation and Controls System, BACS), ha scritto una lettera al Ministro per la Transizione ecologica, Prof. Roberto Cingolani, che riportiamo.
Vorremmo innanzitutto manifestare il nostro più sincero apprezzamento per la decisione di istituire un nuovo Ministero dedicato alla Transizione Ecologica: rappresenta un forte e positivo segnale della rinnovata ambizione del nuovo esecutivo nei confronti di obiettivi che non solo rappresentano priorità assolute per il legislatore europeo, ma che anche e soprattutto stanno a cuore di milioni di cittadini italiani ed europei.
Abbiamo letto con piacere le sue affermazioni circa la centralità della digitalizzazione per il rilancio del paese. Non potremmo trovarci maggiormente d’accordo: con la presente missiva vorremmo pertanto poter dare il nostro contributo, indicando alcune possibili aree d’azione immediate ed urgenti, interconnesse l’un l’altra, per poter far partire quella “rivoluzione digitale” tanto attesa e mai interamente realizzatasi.
La prima area d’azione è quella legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un’opportunità imperdibile per modernizzare il parco edilizio italiano nel suo complesso (residenziale e terziario, pubblico e privato) e renderlo efficiente, sostenibile, resiliente, digitale e interconnesso, capace di massimizzare la salute, il comfort e benessere dei cittadini. Un utilizzo dei fondi per tale modernizzazione garantirebbe non solo i predetti benefici, ma garantirebbe di sostenere la ripresa economica dei settori Italiani maggiormente impattati dall’emergenza sanitaria, in particolare del terziario sia pubblico sia privato (come ospedali, scuole, alberghi, ristoranti, retail-no food, uffici) ed il raggiungimento di un notevole risparmio energetico, contribuendo a una drastica riduzione dei consumi e di CO2, consentendo all’Italia un ruolo di primo piano nell’attuazione della “Renovation wave” e un ruolo di leader nel percorso che porterà alla decarbonizzazione del parco edilizio europeo entro il 2050.
La seconda area d’azione è quella legata alla trasposizione della Direttiva (UE) 2018/844 sulla prestazione energetica nell’edilizia (“Energy Performance of Buildings Directive”, in breve “EPBD”). Tale Direttiva contiene misure fondamentali per promuovere la modernizzazione e l’efficientamento degli edifici. Uno studio europeo stima che le misure legate ai BACS, da sole, se trasposte ed implementate correttamente, possano portare, a livello europeo, a -14% nel consumo annuale di energia primaria del parco edilizio, con un risparmio pari a 36 miliardi di euro, una riduzione annuale di 64 Mt CO2 e risparmi energetici 9 volte superiori agli investimenti. Questi numeri mostrano che si tratta di una straordinaria opportunità che non può essere mancata. La formale trasposizione della Direttiva nell’ordinamento italiano (effettuata tramite il decreto legislativo n.48/2020) non è, purtroppo, sufficiente. Gli art. 14/15, par.4, della Direttiva richiedono che “ove tecnicamente ed economicamente fattibile, entro il 1° gennaio 2025 gli edifici non residenziali, dotati di impianti termici con potenza nominale superiore a 290 kW, sono dotati di sistemi di automazione e controllo”. Affinché tale normativa possa dirsi pienamente ed efficacemente trasposta sono però necessarie due ulteriori specificazioni, al momento non presenti nell’ordinamento italiano: 1) devono essere identificati i parametri “per far sì che tali casi siano chiaramente individuati, formulati e giustificati”; 2) devono essere stabiliti parametri chiari e univoci per determinare quali siano i sistemi di automazione e controllo che soddisfano i requisiti della normativa. Sono dunque urgentemente necessari ulteriori provvedimenti normativi che consentano di colmare queste lacune ed evitare il protrarsi di un ritardo che rischia non solo di posticipare i molteplici benefici ambientali e sociali di queste disposizioni, ma anche di ingenerare una situazione di incertezza dannosa per gli investitori e i professionisti del settore: i primi rischiano di investire in sistemi che dovranno essere poi sostituiti nell’immediato futuro, mentre i secondi rischiano di essere travolti da urgenti incombenze quando la deadline del 2025 si avvicinerà. Il nostro suggerimento a questo proposito è molto semplice: con merito, l’Italia ha un ottimo punto di partenza, ossia la Legge 90/2013 che con il suo decreto attuativo D.M. 26-06-2015 (Decreto Requisiti Minimi) impone per gli edifici nuovi ad uso non residenziale un livello minimo di automazione per il controllo, la regolazione e la gestione delle tecnologie dell’edificio e degli impianti termici che sia almeno corrispondente alla classe B della EN 15232. Sarebbe pertanto sufficiente estendere tale requisito anche agli edifici esistenti (anche se non sottoposti a ristrutturazioni profonde) introducendo parametri chiari sulla fattibilità, possibilmente incentivando gli interventi eseguiti e prevedendo una sanzione in caso di non ottemperanza. Come eu.bac, sin dall’approvazione dell’EPBD abbiamo supportato gli Stati Membri nell’implementazione, fornendo le nostre linee guida prima e il nostro EPBD BACS Compliance Verification Package poi, al cui centro vi è una checklist diretta a facilitare il lavoro degli asseveratori che dovranno verificare la conformità dei BACS rispetto alla norma europea.
La terza area d’azione è anch’essa derivante dall’EPBD ed è relativa allo Smart Readiness Indicator (“SRI”). Con la pubblicazione del REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/2156 e del REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2020/2155, è ora possibile per gli Stati Membri UE approvare tutti gli atti necessari ad implementare questo strumento a livello nazionale. Tale indicatore è oggi considerato un asset strategico anche in prospettiva della attuazione della Renovation Wave, che può diventare il motore della trasformazione digitale e sostenibile degli edifici, anche per un efficace utilizzo dei fondi Next Generation EU, nonché strumento premiante nei processi di finanziamento nazionali ed europei con incentivazione integrativa a garanzia del raggiungimento delle migliori prestazioni dell’SRI stesso, in quanto indicatore internazionalmente riconosciuto per il rinnovamento immobiliare di qualità in chiave digitale e green, permettendo di ottenere ricadute positive in termini di certificazione dello stato di prontezza digitale dell’edificio, efficienza energetica, comfort, gestione intelligente degli spazi, sicurezza, e resilienza, di acceleratore del tasso di rinnovamento degli edifici esistenti in conformità alle scadenze del 1 Gennaio 2025 relativa all’implementazione di BACS, di rilancio del mercato immobiliare e nuova attrattività di investimenti nel settore.
Certi di un suo cortese riscontro, ribadiamo, a nome dell’industria, la nostra piena e convinta volontà di collaborare con il Ministero appena istituito, al fine di consentire all’Italia di vincere le sfide poste dai cambiamenti climatici anche tramite la modernizzazione degli edifici, che consentirà più risparmi energetici, più salute, comfort e produttività. Ove possibile, saremmo ben felici di poter approfondire le sopramenzionate tematiche in un incontro virtuale da organizzarsi nelle prossime settimane, secondo la vostra disponibilità.