Il 27 luglio scorso l’Antistrust, con una segnalazione al Governo, al Parlamento e all'Autorità, ha chiesto un intervento “in favore di una revisione ed integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i Sistemi di Distribuzione Chiusi, volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla Riu e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzate delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione”.
Secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, gli ostacoli all’esistenza di reti private “definiscono una discriminazione a favore del modello dominante del sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della generazione”, che “riflette per lo più scelte tecnologiche compiute nel passato e non favorisce l’evoluzione delle reti verso nuovi modelli di organizzazione del sistema elettrico”.
APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI CODICI, GREENPEACE, ITALIA SOLARE, KYOTO CLUB, LEGAMBIENTE E WWF. Sull’argomento, per l’esame del Ddl concorrenza, le associazioni Codici, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e Wwf hanno proposto di presentare un emendamento contenente disposizioni sui Sistemi di Distribuzione Chiusi “al fine di favorire lo sviluppo della generazione distribuita, dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, proprio come “auspica” l’Agcm”, spiegano le associazioni in un comunicato congiunto.
“E’ in discussione in commissione X del Senato dopo il parere positivo della Commissione Finanze, nell’ambito del Ddl Concorrenza, l’emendamento 34.0.03, l’articolato proposto da uno schieramento eterogeneo di Senatori, prevedrebbe l’introduzione anche in Italia di un sistema legislativo che permetta la nascita delle reti di distribuzione elettriche chiuse. Ovvero chi vuole, se ci sono le condizioni, può rendersi autonomo nella produzione ed utilizzo di energia.
Un vero e proprio toccasana – sottolineano le associazioni - per l’economia e le tartassate tasche delle imprese e degli italiani, dopo il crollo degli investimenti nelle fonti rinnovabili.
Quale testo migliore se non quello del Ddl Concorrenza per liberalizzare finalmente un settore che è completamente chiuso alla gestione monopolistica dei distributori di energia? In Italia un solo operatore gestisce l’85% di questo mercato”.
Le associazioni Codici, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e Wwf “auspicano il voto favorevole di tutti i Senatori, al fine di sostenere un settore produttivo che può generare benefici non solo economici ed occupazionali ma anche ambientali e sanitari”.