Si è svolta ieri l’audizione informale dell’ANCE presso la Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’Affare assegnato sul sostegno alle attività produttive mediante l'impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica (Atto 59).
Il Vicepresidente Tecnologia e Innovazione, Michelangelo Geraci, che ha guidato la delegazione associativa, ha evidenziato, in premessa, come l’edilizia, con un consumo del 40% di energia finale, sia il settore più energivoro e racchiuda pertanto grandi potenzialità di miglioramento a fronte di un obiettivo europeo di efficienza del 30% da raggiungere nel 2030.
La diminuzione del consumo energetico e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia costituiscono, quindi, misure importanti per ridurre la dipendenza energetica dall’estero e le emissioni di gas a effetto serra, alla luce dell’obiettivo per il 2030.
Si tratta di un percorso lungo che chiede programmazione, stabilità e potenziamento degli strumenti incentivanti, semplificazione delle regole amministrative e di quelle tecniche.
Ha, altresì, osservato che le potenzialità di risparmio energetico del parco edilizio esistente sono enormi ma che il numero degli interventi eseguiti è ancora insufficiente, in particolare per gli edifici condominiali.
Si è, poi, soffermato sulla situazione normativa ricordando che l’obbligo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nei nuovi edifici e nel caso di ristrutturazioni rilevanti, è disciplinato dal Dlgs n. 28/2011 che stabilisce, per gli impianti asserviti agli edifici, obblighi quantitativi di produzione legati alla superficie in pianta dell’edificio, non come percentuale dei consumi degli edifici stessi, come avviene per l’energia termica.
Tale previsione normativa porta ad un incremento di energia elettrica rinnovabile prodotta dagli edifici che, combinata con il prossimo avvento degli “edifici a energia quasi zero”, creerà sempre più situazioni di eccesso di produzione rispetto ai possibili consumi. Gli edifici si configureranno sempre più come “centrali” di produzione di energia in un contesto di generazione diffusa sul territorio, con difficoltà a consumare nello stesso edificio l’energia prodotta.
Il fenomeno è accentuato dall’attuale legislazione che rende, di fatto, impercorribile la strada della cessione di energia prodotta da soggetti diversi all’interno dello stesso edificio o all’esterno. Una situazione frequente è quella dell’energia elettrica prodotta da un impianto condominiale che non può essere ceduta ai singoli condomini.
LE PROPOSTE ANCE. In conclusione il Vicepresidente ha illustrato alcune proposte per favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ed evitare che questa non venga pienamente ed efficientemente utilizzata:
- modificare il Dlgs n. 79/1999 (“Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica”) per non ostacolare la cessione di energia ad altri utilizzatori, che abitano nello stesso condominio o nella stessa zona residenziale, o si trovano all'interno dello stesso sito commerciale, industriale o con servizi condivisi. Tale possibilità, da un punto di vista dell’efficienza, non esclude sistemi di accumulo condominiali o individuali;
- prevedere la facoltà per il condominio di dotarsi di un unico contratto/contatore per la fornitura di energia elettrica da suddividere successivamente tra i singoli condomini, analogamente a quanto avviene per la fornitura di acqua potabile.
In allegato il Documento con il dettaglio della posizione ANCE