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Sistemi di sicurezza per le abitazioni, in Friuli Venezia Giulia fondi per 2 MLN

Tra gli interventi finanziabili, l'apposizione o sostituzione di grate e inferriate sulle porte o finestre, l'installazione di porte blindate o rinforzate, saracinesche, tapparelle metalliche con bloccaggi, l'installazione di antifurto e relative centraline, sistemi di allarme e videosorveglianza

lunedì 28 agosto 2017 - Redazione Build News

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Ammontano a quasi 2 milioni di euro i fondi che la Regione Friuli Venezia Giulia ripartirà a 44 enti tra Comuni ed Unioni territoriali intercomunali per sostenere i privati cittadini con un contributo destinato all'acquisto e all'installazione di sistemi di sicurezza per le abitazioni. Lo ha stabilito la Giunta, approvando una specifica delibera su proposta dell'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin. Tutte le risorse disponibili sono state ripartite in proporzione alla popolazione residente negli enti che hanno fatto richiesta e sono stati ammessi a contributo.

Tra gli interventi finanziabili, a titolo di esempio, figurano l'apposizione o sostituzione di grate e inferriate sulle porte o finestre, l'installazione di porte blindate o rinforzate, saracinesche, tapparelle metalliche con bloccaggi, fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati. A ciò si aggiungono anche l'installazione di antifurto e relative centraline, sistemi di allarme e videosorveglianza, rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti, vetri antisfondamento. Sono invece esclusi dal finanziamento gli impianti di videocitofonia, le casseforti, i cancelli di accesso e le recinzioni poste a delimitazione della proprietà.

Ora che il riparto è stato definito, entro il 31 agosto gli enti beneficiari dovranno predisporre il bando e la modulistica necessaria per consentire ai privati di presentare le domande di finanziamento, richieste che potranno essere inoltrate dal 1 settembre al 30 ottobre di quest'anno. Gli enti stessi dovranno redigere la graduatoria sulla base dell'Isee in ordine crescente; per le domande ammesse, il finanziamento sarà pari al 50 per cento della spesa massima ammissibile. Quest'ultima non potrà superare i 3 mila euro e non dovrà essere inferiore ai mille euro. Entro il 31 marzo 2018, gli enti locali dovranno liquidare le somme concesse ai privati.

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