La ministra della Difesa Elisabetta Trenta e il rettore della Sapienza Eugenio Gaudio hanno firmato ieri, 20 febbraio, il protocollo di intesa per promuovere attività di ricerca e di alta formazione in materia di efficienza. Sul tavolo c’è il progetto di un “distretto suburbano dell’energia”, comprendente l’area dell’Università, del Policlinico Umberto I, dell’aeronautica e del distretto militare di Castro Pretorio. Una smart city sperimentale, insomma, con l’obiettivo di ridurre i consumi, produrre energie rinnovabili e gestire in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti.
Il progetto potrebbe partire l’anno prossimo ed essere realizzato già nel 2021, nella speranza che possa essere un prototipo per tutta la Capitale. Secondo il prorettore alle politiche energetiche Livio De Santoli, per i finanziamenti si potrà fare affidamento anche sui fondi europei.
L’accordo definirà le potenzialità di interconnessione e resilienza dei complessi militari smart che questo Ministero sta perseguendo quali prototipi ideali per la gestione integrata di energia, acqua e rifiuti nelle realtà infrastrutturali della Difesa, in stretto rapporto con il territorio – ha commentato la ministra Trenta.
Nel protocollo sono previsti anche percorsi di formazione, con tesi di laurea e master su queste tematiche. Per il rettore Gaudio, “con questo accordo La Sapienza vuole offrire il proprio contributo per ottimizzare e ridurre i consumi energetici ed eliminare gli sprechi. L’efficientamento energetico nei suoi vari aspetti non risponde unicamente all'esigenza di una riduzione dei costi ma offre una concreta risposta all'esigenza generale della salvaguardia ambientale”.
“Questa con La Sapienza – ha concluso Trenta – è una collaborazione che riteniamo preziosa, per le specifiche, altissime competenze formative che vanta questo prestigioso Ateneo nel campo dell’efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili, come nella realizzazione di programmi di ricerca e innovazione tecnologica sul territorio e a livello nazionale”.