Smart City

Smart city e inclusione sociale: quasi 900 milioni al PON Città Metropolitane 2014 – 2020

Il 3 dicembre scorso a Roma si è tenuto il primo Comitato di Sorveglianza

mercoledì 9 dicembre 2015 - Redazione Build News

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Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo.

Sono queste le 14 città interessate dal Programma Operativo Nazionale "Città Metropolitane 2014 – 2020", adottato dalla Commissione europea con Decisione C(2015) 4998 del 14 luglio.

QUASI 900 MILIONI DI EURO DI DOTAZIONE. Il Pon Metro può contare su una dotazione finanziaria pari a oltre 892 milioni di euro, di cui 588 milioni di risorse comunitarie: 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo Sociale Europeo (FSE), cui si aggiungono 304 milioni di cofinanziamento nazionale. La dotazione, quindi, è pari a 35-40 milioni di euro per le città delle Regioni più sviluppate e in transizione e a 80-100 milioni di euro per le città delle Regioni meno sviluppate.

Il Programma a titolarità dell’Agenzia per la Coesione Territoriale supporta le priorità dell’Agenda urbana nazionale e, nel quadro delle strategie di sviluppo urbano sostenibile delineate nell’Accordo di Partenariato per la programmazione 2014-2020, si pone in linea con gli obiettivi e le strategie proposte per l'Agenda urbana europea che individua nelle aree urbane i territori chiave per cogliere le sfide di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile poste dalla Strategia Europa 2020.

Le città capoluogo saranno individuate quali Autorità urbane (AU), ai sensi dell’art.7 del Reg. (UE) 1301/2013 e assumeranno il ruolo di Organismo Intermedio (OI) sulla base di un apposito atto di delega da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale Autorità di Gestione (AdG) del PON.

SMART CITY E INCLUSIONE SOCIALE. Il Programma si focalizza sui primi due driver previsti per l’ Agenda urbana nazionale per i fondi comunitari 2014-2020 - 1. Applicazione del paradigma “Smart city” per il ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per residenti e utilizzatori delle città; 2: Promozione di pratiche e progetti di inclusione sociale per segmenti di popolazione e quartieri in maggiori condizioni di disagio - non intervenendo nei campi di azione di altri Obiettivi Tematici che saranno oggetto dell’Agenda urbana dei Programmi Operativi Regionali o che troveranno in altre iniziative nazionali la loro possibile fonte di programmazione e copertura finanziaria.

Il Programma, quindi, si concentra su alcuni tra i risultati attesi previsti dall’Obiettivo Tematico 2 “Agenda digitale”, dall’Obiettivo Tematico 4 “Transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori” e dell’Obiettivo Tematico 9 “Inclusione sociale”. In altri termini, il PON “Città metropolitane” si concentra sull’applicazione del paradigma della smart city attraverso l’applicazione di soluzioni “intelligenti” per migliori servizi urbani, intesa non solo in senso tecnologico, che costituisce, infatti, un ambito unificante delle questioni che le diverse Città si trovano ad affrontare e, insieme, caratterizzante la responsabilità primaria di governo urbano.

MANUTENZIONE DELL’INFRASTRUTTURA SOCIALE DI BASE. Inoltre, ferma restando l’esigenza di focalizzazione comune, il Programma intende dare un segnale di attenzione speciale alla questione della coesione interna delle Città favorendo interventi nella manutenzione dell’infrastruttura sociale di base soprattutto laddove vi siano forti concentrazioni di discriminazione e bisogni sociali, e quindi promuovere l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati.

I RISULTATI ATTESI. Tra i risultati attesi dall’Agenda digitale, offrire ai cittadini del 70% dei comuni delle aree metropolitane servizi digitali interattivi, e rendere interoperabili i sistemi informativi di 678 comuni.

Per quanto riguarda la sostenibilità urbana, si punta a: convertire 92.000 punti di illuminazione alla tecnologia LED riducendo i consumi di 18 GWh/Kmq di superficie comunale equivalenti a 1,9 milioni di tonnellate emissioni di CO2; calo dei consumi energetici primari annuali degli edifici pubblici (2,2 GWh/anno) mediante la ristrutturazione e la riconversione energetica di 38.000 mq. di superficie di edifici pubblici; creare oltre 200 km di piste ciclabili.

Gli interventi sul sociale prevedono: abitazioni ottenute da riqualificazioni di spazi urbani, destinate a 1.800 persone senza fissa dimora; 2.270 alloggi aggiuntivi riabilitati per destinarli ad altrettante famiglie in condizioni di disagio abitativo; attività socio-economiche di accompagnamento per 485 persone su 18.000 appartenenti a comunità emarginate; risanamento di oltre 2.250 spazi e 35.000 mq. per attività finalizzate al conseguimento di obiettivi sociali.

COMITATO DI SORVEGLIANZA. Il 3 dicembre scorso a Roma si è tenuto il primo Comitato di Sorveglianza. Hanno partecipato ai lavori la Commissione Europea, con rappresentanza della DG politica regionale e urbana e della DG Occupazione, l’Agenzia per la Coesione territoriale, titolare del Programma, le 14 Città (Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo) in qualità di Organismi Intermedi, una rilevante rappresentanza degli altri soggetti coinvolti nell’attuazione del PO quali Amministrazioni Centrali, Regionali e partenariato economico-sociale.

“Il Comitato è stato molto partecipato – riferisce una nota - ed è stata l’occasione per presentare al partenariato economico sociale i contenuti strategici del Programma, rappresentare la governance che vede coinvolti l’Agenzia della Coesione territoriale, nella funzione di Autorità di Gestione e di Autorità di certificazione, e le 14 città capoluogo delle aree metropolitane.

E’ stata data, inoltre, un’informativa sul Piano di rafforzamento Amministrativo (PRA), sul circuito finanziario, sul processo di definizione dell’Atto di delega che regolerà i rapporti tra Autorità di Gestione e le 14 Autorità urbane, e sullo stato di attuazione del processo di soddisfacimento delle condizionalità ex ante.

Con l’adozione, da parte del Comitato di Sorveglianza, del Regolamento interno, della metodologia dei criteri per la selezione delle operazioni e della Strategia di comunicazione, il Programma entra nella sua piena operatività”.

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