Smart City

Smart city, il 30% dei capoluoghi italiani ha installato punti di ricarica per i veicoli elettrici

Dal Rapporto annuale 2015 dell'Istat emerge che in un anno è aumentato del 40% l'utilizzo di lampade a Led per l'illuminazione pubblica

giovedì 21 maggio 2015 - Redazione Build News

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Le città italiane sono sempre più orientate verso scelte smart e una gestione maggiormente eco-sostenibile dell’ambiente urbano.

Secondo il Rapporto annuale 2015 dell'Istat sulla situazione del Paese, pubblicato ieri, la generalità dei grandi comuni del Nord utilizza gli strumenti di pianificazione e programmazione ambientale, mentre tra i capoluoghi del Centro-sud, Roma, Napoli e Bari conseguono performance superiori alla media delle grandi città. 

APPROCCIO INTEGRATO. Il Rapporto dell'Istituto di statistica evidenzia che le più recenti indicazioni nazionali e comunitarie spingono le amministrazioni verso scelte orientate a rendere più smart le città. Ciò favorisce un approccio integrato agli strumenti di pianificazione e alle forme di gestione, trasversale sia all’orientamento tematico più consolidato sulla qualità ambientale (inquinamento acustico e dell’aria o dotazione di aree verdi), sia a quello settoriale (erogazione di servizi energetici, idrici, rifiuti e mobilità urbana).

Per analizzare questi temi sono stati riclassificati 60 indicatori di risposta secondo uno schema concettuale che considera 6 aree di intervento: due trasversali, relative all’utilizzo degli strumenti di pianificazione e programmazione e alle iniziative per incrementare la trasparenza dei processi e la partecipazione attiva dei cittadini; due che descrivono le scelte gestionali eco-sostenibili delle amministrazioni e le azioni che i comuni prevedono per la gestione dei propri uffici e dei processi amministrativi; due per definire le traiettorie smart delle città, considerando il contributo dell’innovazione tecnologica e dei progetti di innovazione eco-sociale alla qualità della vita e dell’ambiente nelle aree urbane.

DEBOLEZZA DELLE GRANDI CITTÀ MERIDIONALI COME MOTORI DELL’INNOVAZIONE. Dall’analisi emerge una conclusione netta: la congiuntura economica ha inasprito la competizione fra le diverse destinazioni della spesa pubblica, imponendo soprattutto agli enti locali, tanto più nelle aree urbane economicamente e socialmente più fragili, un limite severo agli investimenti. La lettura aggregata dei dati mette a fuoco, in particolare, uno dei termini del problema: la debolezza delle grandi città meridionali come motori dell’innovazione, ben illustrata dalla distanza fra la performance complessiva della generalità dei grandi comuni del Mezzogiorno e quella dei loro omologhi del Centro e del Nord nelle aree dell’innovazione tecnologica, dell’innovazione sociale e della trasparenza/partecipazione.

BILANCI SOCIALI E AMBIENTALI. Nell’ottica della trasparenza dei processi amministrativi e partecipazione attiva dei cittadini, è sempre più diffuso il ricorso agli strumenti di reporting, quali il Bilancio sociale - 23 città lo hanno redatto nel 2013 e 60 lo hanno già sperimentato almeno una volta - e il Bilancio ambientale (rispettivamente 15 e 49). In crescita anche il coinvolgimento diretto dei cittadini in forme di progettazione partecipata - 76 città le hanno già applicate, 45 solo nell’ultimo anno - e l’offerta di servizi on line.

ACQUISTI VERDI. Circa due terzi delle amministrazioni comunali hanno optato per gli acquisti verdi nel 2013 (Green public procurement), applicando Criteri ambientali a favore della sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione.

STANDARD AMBIENTALI. Le amministrazioni comunali stanno progressivamente adeguando i propri uffici e i processi di gestione agli standard ambientali internazionali di settore. Le certificazioni ISO 14001 e le registrazioni EMAS sono conseguite da uffici delle amministrazioni o di enti partecipati, rispettivamente nel 36,2 e 9,5% dei comuni (dall’8,6% del 2001 in entrambi i casi). Nel campo di azione della self-governance eco-sostenibile emergono positivamente le posizioni di Padova, Torino e Bologna, mentre intorno al valore medio delle grandi città anche il Mezzogiorno è ben rappresentato. 


SMART MOBILITY. Nell’area della smart mobility è sempre più diffusa la disponibilità di sistemi di infomobility. I sistemi di pagamento elettronico della sosta sono presenti in 41 città; le applicazioni per dispositivi mobili in 20; gli avvisi sul traffico via SMS in otto città, l’acquisto di titoli di viaggio on line in 25; le paline elettroniche alle fermate dei mezzi pubblici in 50.

SMART ENERGY. In tema di smart energy il 30% dei capoluoghi (soprattutto del Nord) ha installato punti di ricarica su strada per i veicoli elettrici. Migliora inoltre l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica: utilizza lampade a LED il 4,8% dei punti luce delle città, con un incremento del 40% in un anno.

Tra i grandi comuni, la generalità di quelli del Centro-nord mostra buone performance per l’utilizzo di applicazioni smart a vantaggio della qualità dell’ambiente e dei servizi ambientali (offerta di sistemi di infomobilità, disponibilità di punti ricarica per veicoli elettrici o iniziative per un utilizzo più efficiente dell’energia). Nel Mezzogiorno si qualificano positivamente Catania e Bari.

INNOVAZIONE ECO-SOCIALE. Le città smart si distinguono anche per la proposizione di progetti di innovazione eco-sociale. Ad esempio, gli orti urbani sono presenti in 57 città, mentre per promuovere la sicurezza alimentare 78 comuni hanno scelto l’acquisto di alimenti biologici certificati per le mense delle scuole comunali.

MOBILITÀ SOSTENIBILE. Nell’area della mobilità sostenibile, 63 città hanno istituito Zone 30 (dove viene privilegiata la mobilità pedonale e delle biciclette); in 58 città, prevalentemente del Centro-nord, è attivo un servizio di bike sharing e in 22 capoluoghi, anche in questo caso concentrati al Nord, i cittadini possono utilizzare il car sharing.

INNOVAZIONE. È ancora grande la distanza che separa i grandi comuni del Mezzogiorno da quelli del Centro-nord come motori dell’innovazione. Torino, Genova, Padova, Bologna e Firenze sono le grandi città che realizzano i migliori risultati complessivi nel campo dell’innovazione tecnologica (Catania è l’unica del Mezzogiorno), dell’innovazione eco-sociale (anche Napoli) e della trasparenza e partecipazione dei cittadini (con Messina nello stesso drappello).

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