Secondo le stime elaborate da Abitare Co. sui dati Istat, in Italia per ben 4,9 milioni di famiglie (il 19,5% del totale), ovvero 14,3 milioni di individui, l’accesso alla casa risulta difficoltoso. Inoltre, sono almeno 1,7 milioni gli individui in locazione che corrono un concreto rischio di diventare morosi.
Soprattutto nelle grandi città aumentano i cittadini che non possono permettersi un alloggio sul libero mercato, ma non hanno neppure un reddito così basso da poter ricorrere alle case popolari. Per fare fronte a questa emergenza, da alcuni anni e negli ultimi tempi con più frequenza, nascono iniziative di sviluppo immobiliare classificate come “social housing”. Si tratta di nuovi modelli abitativi che cambiano il modo di vivere la casa e il quartiere mettendo al centro le persone, la famiglia, la condivisione, la solidarietà, e che, nel caso degli interventi più importanti, contribuiscono concretamente alla riqualificazione delle periferie dal punto di vista urbanistico, con un impatto positivo sull’intera comunità.
Nelle principali aree metropolitane italiane, dove sono partiti numerosi progetti di social housing, i canoni di affitto convenzionato risultano inferiori del 30%-40% rispetto al mercato libero (da 4 a 6 euro al mq/mese); anche i prezzi di vendita sono mediamente più bassi, almeno del 35% (fra i 1.800 e i 2.400 euro al mq). Un successo “made in Italy” visto che in meno di dieci anni è stato investito in questi progetti circa 1,5 miliardi di euro (per 220 iniziative in tutta Italia), con la prospettiva di raggiungere entro il 2020 20mila alloggi sociali realizzati nell’ultimo decennio. Il Sud rimane il fanalino di coda, mentre il Nord è decisamente più vivace.
Milano è sicuramente tra le città italiane più dinamiche per sviluppare progetti immobiliari che permettono di accedere ad abitazioni innovative e di qualità con prezzi inferiori ai 2.500 euro al metro quadro, come le due iniziative “Abitare Moneta” e “URBANA New Living”, progetti che hanno anche un impatto sul territorio.
Il primo progetto, oggi in via di realizzazione, è l’intervento di smart living di via Moneta (zona Affori/Bovisa). Lo sviluppo prevede 300 abitazioni (di cui 91 in vendita al prezzo convenzionato medio di 2.480 euro al mq. e le restanti tutte in affitto convenzionato), dotate delle migliori soluzioni tecnologiche intelligenti e di servizi “condivisi” dedicati agli inquilini. Tanti gli spazi comuni progettati per lavorare, giocare, cucinare o guardare un film insieme agli altri condomini. L’impatto positivo sul territorio si manifesta con la realizzazione di ben 5.500 mq. di verde pubblico, privato e gli orti urbani, l’ampliamento e il rinnovo del vicino Parco Litta, circa 320 nuovi alberi piantati, 526 posti bici, 2 aree gioco per bambini, nuove piste ciclabili nel parco. La qualità tecnologica del progetto è evidenziata dal free Wi-Fi nelle aree comuni, le chiavi elettroniche per accedere negli stessi spazi, l’App di quartiere, il controllo dei consumi da smartphone, gli spazi per il car sharing e per la ricarica delle auto ibride, la videosorveglianza.
“URBANA New Living” è il secondo esempio significativo di housing sociale che troviamo in Via Angelo Rizzoli (zona Crescenzago). Il progetto, in fase di consegna, ha visto previsto la realizzazione di 137 appartamenti, di cui 50 in vendita ad un prezzo convenzionato che parte da € 2.200 al mq, e 87 in affitto sempre a canone convenzionato. Il nuovo complesso si inserisce nella linea di sviluppo del Parco della Media Valle Lambro con la realizzazione di nuove aree verdi e vie ciclopedonali, 860 mq. di parcheggi, spazi aperti pubblici nel verde con aree giochi dedicati ai bambini, una per i cani, e una per chi vuole praticare del fitness; il tutto per un totale di oltre 2.200 mq., non solo a beneficio di chi ci abita, ma anche dei cittadini dell’intero quartiere, con un miglioramento della qualità della vita e della sicurezza. Anche in questo caso, Wi-fi, fibra ottica, social community, controllo degli accessi, app di quartiere, sono alcune delle possibilità offerte ai residenti di URBANA New Living.
L’idea a senso unico delle periferie come isole urbanistiche e agglomerati di case prive di servizi, per fortuna sta cambiando aspetto aprendosi anche a sviluppi completamente diversi – commenta Giuseppe Crupi, Amministratore Unico di Abitare Co. – Soprattutto a Milano, le operazioni di riqualificazione urbanistica legate al cohousing e al social housing sono la dimostrazione che il real estate milanese si sta muovendo non solo pensando alla domanda delle famiglie di reddito medio alto, ma a quella composta da giovani e nuclei famigliari con budget più limitati quando si tratta di acquistare o affittare una casa. La nuova offerta si inserisce in contesti con più verde, ma al contempo tecnologicamente avanzati, serviti da una rete di trasporti pubblici efficiente e circondati da scuole, centri commerciali e sportivi, sedi universitarie. Un modello innovativo per vivere in luoghi dove è facile socializzare con gli altri, grazie all’importanza restituita agli spazi comuni, sia pubblici che degli edifici stessi.