Incentivi urbanistici per realizzare nuovi alloggi da destinare a servizi abitativi pubblici e sociali, con l’azzeramento del contributo sul costo di costruzione e la riduzione degli oneri di urbanizzazione.
Questa una delle novità più significative introdotte dalla nuova legge della Lombardia sui servizi abitativi, approvata il 28 giugno scorso dal Consiglio regionale con 41 voti a favore e 28 contrari. Hanno votato a favore il gruppi di maggioranza, contrari Patto Civico, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
La nuova legge introduce incentivi urbanistici per realizzare nuovi alloggi da destinare a servizi abitativi pubblici e sociali, attraverso: l'azzeramento del contributo sul costo di costruzione per gli interventi riguardanti servizi abitativi pubblici e sociali e quello degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per gli interventi di nuova costruzione e di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione riguardanti servizi abitativi pubblici; la riduzione sino al 100 per cento da parte dei Comuni, degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per gli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e di manutenzione straordinaria riguardanti i servizi abitativi sociali.
Con questa legge - ha spiegato il vice presidente e assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala - riduciamo fortemente la vendita del patrimonio residenziale pubblico di proprietà di comuni ed Aler, dall'attuale 20% al 5% e obbliga gli enti proprietari a reimpiegare i proventi delle vendite per la manutenzione, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Tra le altre novità della nuova legge, lo stop alle graduatorie infinite e inique e avvisi pubblici per l’assegnazione rapida degli alloggi; la possibilità per i Comuni ad alta tensione abitativa di adottare provvedimenti d’urgenza per la consegna degli alloggi; l'istituzione di un sistema di accreditamento, per cui i servizi abitativi potranno essere forniti anche da operatori privati accreditati; un contributo regionale di solidarietà che copre le spese di canone e servizi per i nuclei familiari indigenti, con uno stanziamento triennale di 55 milioni di euro.