Sottrarre alla crisi gli asset immobiliari delle banche, completarli e valorizzarli per destinarli al social housing.
Il progetto, elaborato dall'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), mira anche a dare una soluzione al problema delle sofferenze bancarie (il cui valore è pari a circa 170 miliardi) che in Italia sono garantite da asset immobiliari nel 40% dei casi.
CONFERIMENTO DEGLI ASSET IMMOBILIARI A UN FONDO PARTECIPATO DA CDP. Il progetto, ora al vaglio dell'Esecutivo, dell'Abi, Anci, Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Alleanza delle cooperative, prevede il conferimento di tali asset immobiliari a un fondo partecipato da Cdp con l'obiettivo di destinarli al social housing.
In particolare, spiega una fonte riportata da Il Sole 24 Ore, è prevista la creazione di un fondo specifico per ogni banca aderente al programma. Ogni istituto bancario potrebbe coinvolgere la Cassa depositi e prestiti per individuare gli asset potenzialmente apportabili al fondo e valutarli. Successivamente la Cdp formulerebbe un'offerta all'istituto di credito e all'impresa costruttrice, oppure alla curatela nel caso di procedure giudiziarie. Una volta apportati gli immobili al fondo, l'impresa e la banca parteciperebbero con il 15-20% delle risorse necessarie, ragionevolmente sotto forma di equity.
VANTAGGI PER LE BANCHE E PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI. In questo modo le banche liberano dalle sofferenze i loro bilanci e le imprese edili hanno lavoro una volta apportati gli immobili da completare e valorizzare, per destinarli all'housing sociale.