Il programma prevede la ristrutturazione, entro la fine del 2020, di 111mila alloggi sociali, con evidenti vantaggi per tutti i soggetti coinvolti. Gli inquilini potranno disporre di un'abitazione confortevole e dignitosa; lo Stato olandese potrà vantare di un parco immobiliare (le caratteristiche villette a schiera) decoroso e di una riduzione dei consumi energetici e dell'impatto ambientale; le aziende coinvolte potranno contare su un business a tutti gli effetti 'sicuro', efficiente e redditizio.
Net-Zero Energy low-cost grazie alla prefabbricazione
- un modulo energetico prefabbricato (di 3 metri cubi) che contiene tutta l'impiantistica necessaria per fornire all'abitazione riscaldamento, acqua calda, energia elettrica e ventilazione. Il modulo viene posizionato all'esterno dell'abitazione, alla quale è collegato. In questo modo, la casa potrà contare su un'impiantistica nuova e a basso consumo senza dover intervenire su quella preesistente
- una copertura prefabbricata con fotovoltaico integrato e facciate, anch'esse prefabbricate, coibentate. In questo modo l'unica opera di demolizione riguarda i serramenti.
- il passaggio dall'utilizzo di gas ed elettricità alla sola elettricità
- il rinnovamento di bagno e cucina nello stesso momento, sostituendo le vecchie piastrelle con pannelli di vetro prefabbricati. Un'operazione che riduce gli interventi di demolizione e, nel lungo termine anche quelli legati alla manutenzione
- l'integrazione- questo intervento è previsto per il futuro- della rete elettrica domestica a corrente alternata (AC) con una continua (DC), con il duplice obiettivo di evitare le perdite di corrente che usurano alcuni dispositivi e di trarre energia direttamente dai pannelli fotovoltaici.
Come funziona il modello di business
Questo modello del Consorzio è applicato esclusivamente alle case in social housing che le società di edilizia sociale danno in affitto a canone calmierato. Il perché è presto spiegato: gli accordi prevedono che gli inquilini- che spendevano annualmente circa 2000 euro in bolletta di consumi energetici- continueranno ugualmente a versare il denaro alla società di social housing, sebbene i 'nuovi' consumi sono pari allo zero. In questo modo, loro avranno senza spese aggiuntive un'abitazione più che dignitosa ma 'finanzieranno' questo business.
Le società di social housing finanziano i costi di investimento iniziale con un capitale sociale della Dutch Social Bank. Gli interventi di ristrutturazione, affidati all'impresa del Consorzio (in questo caso il Gruppo Bam) sono dotati di una garanzia del costruttore di 40 anni, coprendo l'intero periodo del prestito. Le società di edilizia partecipanti hanno un ritorno annuale di circa il 5,25%, sulla base dei loro fondi riservati- già previsti per lavori di ristrutturazione 'normali'- e sui risparmi in bolletta, ammortizzati nel corso dei 40 anni.
Ridurre i costi degli interventi riqualificativi è ovviamente il più grande obiettivo del Consorzio. Finora, secondo le stime di Bam, sono riusciti a scendere dai 130mila a 80mila euro per casa, in due anni. Se riuscissero a raggiungere l'obiettivo di 40-60mila per casa, sempre secondo Bam, il business potrebbe essere applicato anche all'edilizia residenziale privata.
Un modello replicabile
Il modello implementato dal Consorzio 'de Stroomversnelling' è strettamente legato al territorio olandese, perché sfrutta alcune caratteristiche che sono proprie delle società di social housing locali ed è pensato per una particolare tipologia edilizia, quella delle villette a schiera. Ma estrapolata dal contesto, l'idea imprenditoriale- perché di questo si parla- rimane. E potrebbe essere applicata, in modo, rivendendolo, in qualsiasi paese europeo.