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Società di ingegneria e architettura: nel 2018 nuovo boom del fatturato estero

Secondo il Rapporto Estero OICE 2019, il 45% del fatturato complessivo è prodotto all'estero: +8,9% rispetto al 2017 con trend a crescita più debole nel 2019 con +5,9%

mercoledì 30 ottobre 2019 - Redazione Build News

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L'industria italiana della progettazione e della consulenza cresce e si rafforza oltreconfine. Nel 2018 le società di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica tricolori hanno fatto registrare un nuovo boom del fatturato estero: il 45% del fatturato complessivo è prodotto all'estero (+8,9% rispetto al 2017 con trend a crescita più debole nel 2019 con +5,9%). Un trend crescente e positivo attivo da alcuni anni. A fotografare questi risultati è il Rapporto Estero OICE 2019, presentato ieri nella sede dell'Agenzia ICE a Roma.

Nel corso della presentazione, dopo l'introduzione dei Presidenti dell'Agenzia ICE e dell'OICE, Carlo Ferro e Gabriele Scicolone, il Vicepresidente OICE con delega all'internazionalizzazione Roberto Carpaneto ha illustrato insieme al Direttore del CER Stefano Fantacone i risultati del Rapporto.

Un video racconto ha mostrato le attività di internazionalizzazione realizzate nel 2019. Ha fatto seguito una tavola rotonda con video e interviste a società OICE che hanno raccontato i progetti realizzati in diverse aree geografiche, dal sud Est Asiatico, all'Asia centrale, dal Medio Oriente al Nord Africa, all'Europa.

L'evento, moderato dal giornalista del TG1 Rai, Marco Valerio Lo Prete, si è aperto con l'intervento del Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale, On. Manlio Di Stefano.

Il Sottosegretario Di Stefano ha posto l'accento sulla dinamicità e strategicità del settore sia per la filiera delle costruzioni sia per altri comparti industriali. Molto positivi i dati di crescita del settore sul mercato estero e la proattività dell'Associazione come cerniera tra privato e pubblico. Sistema Italia per l'internazionalizzazione che ha nella nuova organizzazione la Farnesina come centro di coordinamento delle politiche e delle strategie.

L'export è il muscolo che fa correre l'economia italiana ma l'economia italiana soffre di anemia di investimenti - ha dichiarato il Presidente dell'Agenzia ICE, Carlo Ferro - il settore delle costruzioni ne è un esempio. Negli ultimi 10 anni il fatturato domestico ha subito una flessione del 25% mentre nello stesso periodo l'export è più che raddoppiato. Questo trend si riflette anche nel comparto dei servizi di ingegneria e progettazione che trova nel design un'eccellenza del Made in Italy. Per queste ragioni l'ICE ha messo a punto, soprattutto per le piccole e medie aziende del settore, un programma di internazionalizzazione che prevede l'accompagnamento a missioni settoriali estere e progetti di formazione su tutte le competenze necessarie a partecipare a gare e bandi internazionali.

"I successi ottenuti dalle nostre società all'estero sono motivo di orgoglio per l'Italia", ha dichiarato il Presidente dell'OICE Gabriele Scicolone, sottolineando "l'indispensabile collaborazione con il Ministero degli Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, l'Agenzia ICE e l'efficace azione di filiera".

Il Vicepresidente dell'OICE Roberto Carpaneto, ha sottolineato come

le società di ingegneria, architettura e consulenza stiano migliorando le loro prestazioni complessive rispetto alla performance passate e come questa tendenza stia continuando nell'anno in corso. Tutto collocato in uno scenario geopolitico e macroeconomico incerto e in un contesto settoriale in cui è sempre più dirompente l'importanza della trasformazione tecnologica e dell'innovazione.

Infine il Direttore del CER, Stefano Fantacone ha illustrato nel dettaglio i dati di produzione, contratti acquisiti e portafoglio ordini con specifiche su aree geografiche, settori, clienti. Di grande interesse, anche per una logica di Sistema Paese, il dato che emerge dalle Banche Multilaterali di Sviluppo: la posizione della consulenza italiana nel ranking delle IFI fiscal year 2018 cresce rispetto al 2017 per Banca Mondiale, Banca Africana di Sviluppo, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Rimane uguale per Banca Asiatica di Sviluppo.

Priorità geografiche per i prossimi tre anni: UE (29%), Medio Oriente (15%), Africa (14%), Paesi Europei non UE (13%), Sud-est asiatico (6%). L'Europa nel suo complesso è al 42%.

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