Con la circolare n. 35 del 22 ottobre 2015, la Rete delle Professioni Tecniche fa un resoconto del percorso che ha portato all'approvazione della nuova versione della norma sulle società di ingegneria contenuta nel disegno di legge annuale sulla concorrenza, approvato il 6 ottobre scorso dall'Aula della Camera (LEGGI TUTTO) e ora al vaglio della commissione Industria del Senato.
IL RIEPILOGO. “La Rete delle Professioni Tecniche – ricorda la circolare - si è opposta fin da subito all’articolo 31, in materia di società di ingegneria che, nella sua forma originaria predisposta dal Ministero dello sviluppo economico, prevedeva esclusivamente la sanatoria dei contratti stipulati con privati fin dal 1997 e stabiliva la definitiva apertura del mercato provato alle società di ingegneria, senza la previsione di alcun obbligo.
Con un lavoro di sensibilizzazione del Governo e del Parlamento abbiamo ottenuto che la questione relativa all’articolo 31 fosse analizzata a fondo in Commissione Giustizia e in Commissione Ambiente, oltre che nelle Commissioni competenti Attività produttive e Finanze.
La Commissione Giustizia in particolare ha espresso una forte contrarietà rispetto alla prima scrittura dell’articolo, rilevando anche sospetti di incostituzionalità. Sulla scorta di questo parere, e su iniziativa della Rete, le Commissioni referenti hanno riformulato l’articolo 31 approvando l’emendamento 31.7 Senaldi che prevedeva l’accesso alla sanatoria esclusivamente a quelle società che, entro sei mesi, avessero regolarizzato l’iscrizione all’Albo, nella logica di adesione a tutti i requisiti richiesti ai professionisti e alle società tra professionisti.
La Commissione Ambiente ha formulato un parere positivo rispetto a questa ultima scrittura dell’articolo inviandolo all’attenzione dell’Aula di Montecitorio dove il testo è stato nuovamente esaminato.
L’ultimo giorno d’esame, lo scorso martedì 6 ottobre, i relatori del provvedimento, su forti pressioni del Ministro dello sviluppo economico, a sua volta sollecitato da Confindustria, hanno presentato una ulteriore proposta di modifica (emendamento 31.600) che sana i contratti stipulati irregolarmente fino ad oggi, obbliga le società di ingegneria a sottoscrivere un’assicurazione, obbliga i professionisti che vi lavorano ad essere iscritti agli ordini e, infine, prevede che l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) pubblichi un registro di queste società sul proprio sito internet.
Una proposta normativa del genere non poteva certamente incontrare un ampio consenso e, nella insicurezza della maggioranza, nonostante le pressioni del Governo, è stata approvata con soli 198 voti favorevoli a fronte di 132 voti contrari. Ma dobbiamo rilevare come molti deputati, che prima avevano mostrato condivisione sull'emendamento "Senaldi", hanno alla fine votato in maniera difforme.
Per questo motivo, abbiamo in animo di inviare ai parlamentari deputati che hanno votato a favore dell'emendamento 31.600, una nota in cui evidenziamo la nostra delusione per tale comportamento.
La Proposta di Legge annuale per il mercato e la concorrenza è ora passata all’attenzione del Senato, con la nuova codificazione AS 2085, e con la norma sulle società di ingegneria che è diventata, a seguito delle integrazioni, articolo 46; dati i numerosi provvedimenti all’esame del Senato non sembra per ora imminente la discussione del provvedimento, che potrebbe slittare di qualche mese.
In questo tempo porteremo avanti le nostre tesi con i referenti istituzionali del Governo e del Senato, lavorando sulla nuova formulazione dell’articolo che allo stato sembra piuttosto incerta, coinvolgendo attivamente il Ministero della Giustizia e avviando sul tema un confronto con l’Anac”.
IL MINISTRO GUIDI IN AUDIZIONE SULLE NOVITÀ DEL DDL CONCORRENZA. Lo scorso 22 ottobre il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, è stata ascoltata presso la commissione Industria del Senato sul Ddl Concorrenza. “Le società di ingegneria – ha detto Guidi in audizione - saranno finalmente e pienamente libere di accettare commesse da privati. La norma che abbiamo previsto fa inoltre salvi i rapporti pregressi, con l’obiettivo di fare chiarezza sulla normativa vigente ed evitare l’emergere di contenzioso sul tema. Contemporaneamente, gli obblighi delle società di ingegneria vengono per molti versi assimilati a quelli che gravano sui liberi professionisti, con particolare riferimento all’obbligo di copertura assicurativa e all’indicazione nominativa del professionista responsabile dei singoli progetti”.
“Sulle professioni – ha detto Guidi - abbiamo previsto un pacchetto di misure. Gli avvocati dovranno obbligatoriamente rilasciare il preventivo a tutti i clienti e non saranno più soggetti a una serie di vincoli legati alle limitazioni territoriali del domicilio professionale e al divieto di aderire a più di un’associazione professionale. Inoltre intendiamo consentire l’ingresso di soci di capitale, coordinando peraltro questa innovazione con la disciplina delle società multiprofessionali, seppure con un tetto di un terzo al capitale in pancia a soci non professionisti”.
Quanto ai notai, “intendiamo ridurre gli atti per i quali è obbligatorio ricorrere ai loro servizi professionali, sulla scorta delle raccomandazioni della Commissione Europea e dei principali organismi internazionali. Non sarà più necessario andare dal notaio per costituire una SRL semplificata, né per eseguire una serie di atti all’interno delle SRL nei casi in cui essi siano sottoscritti per via digitale. Inoltre, è stato eliminato il reddito minimo di 50.000 euro, la competenza a stipulare è stata estesa all’intero territorio regionale, ed è stato eliminato il divieto di pubblicità sugli onorari. Il numero dei notai è inoltre stato aumentato, per cui – se la norma sarà approvata – il Ministero della Giustizia potrà bandire nuovi concorsi per giovani professionisti”.
ENERGIA. Sul versante dell’energia “abbiamo previsto, a decorrere dal 2018, il superamento dell’attuale regime di maggior tutela. La maggior tutela – ha ricordato la titolare del Mise - ha svolto un ruolo importante nel traghettare i consumatori dal monopolio alla concorrenza. Adesso però questo ruolo è prossimo all’esaurimento e, anzi, rischia di frenare la mobilità della domanda, come evidenzia il rapporto annuale dell’Acer (l’agenzia che coordina tutti i regolatori europei dell’energia, inclusa la nostra Autorità). Portare a compimento la transizione verso il mercato libero consentirà ai clienti di godere di una pluralità di offerte, che metteranno a disposizione sia l’opportunità di risparmi significativi, sia la possibilità di usufruire di un servizio più complesso, con importanti ricadute, per esempio, sulle offerte legate all’efficienza energetica. La maggiore mobilità della clientela, oltretutto, favorirà l’ingresso di nuovi operatori sui mercati retail, col risultato di una crescente pluralità delle offerte e il conseguente abbattimento dei costi.
Vista la delicatezza di questo passaggio, abbiamo scelto – ha spiegato Guidi - di demandarne comunque le modalità attuative a un atto successivo, che coinvolgerà anche l’Antitrust e l’Autorità per l’energia. L’adozione di questo provvedimento è condizionata al raggiungimento di alcuni obiettivi:
- la realizzazione di un sito per favorire la comparabilità delle offerte;
- il buon funzionamento dei processi di switching;
- il rispetto delle tempistiche di fatturazione e conguaglio stabilite dalle direttive europee;
- l’operatività del Sistema informativo integrato;
- il completamento del processo di brand unbundling.
Queste misure potranno essere rese ulteriormente efficaci se si troveranno strumenti per aumentare la trasparenza del mercato e prevenire fenomeni di selezione avversa”.
RIFORMA DEI BONUS ELETTRICO E GAS. “Inoltre, allo scopo di tutelare i consumatori in condizioni di disagio economico e fisico, abbiamo previsto – ha evidenziato Guidi - la riforma degli attuali bonus elettrico e gas, con l’obiettivo di renderli più incisivi e più facilmente fruibili, anche attraverso modalità alternative a quella oggi utilizzata dello sconto in bolletta, demandando all’Autorità per l’energia la definizione del servizio universale nel mercato elettrico”.
PER LA PRIMA VOLTA VEDE LA LUCE UNA LEGGE ANNUALE PER LA CONCORRENZA. Infine il ministro dello Sviluppo economico ha sottolineato che “sebbene dal 2009 ne sia in vigore l’obbligo, questa è la prima volta che la Legge Annuale per la Concorrenza vede effettivamente la luce. L’impegno del Governo è quello di continuare a rispettare questo suo preciso dovere: alla legge 2015 ne seguirà una per il 2016 e così via. Questo processo di continua e sistematica apertura dei mercati aiuta anche a capire le ragioni delle nostre scelte: se abbiamo incluso alcune misure lasciandone altre da parte è solo perché abbiamo la consapevolezza che questo è il primo passo di una strada molto lunga, che intendiamo seguire con determinazione e convinzione, ma non con avventatezza”.