Sul portale del Consiglio Nazionale del Notariato è pubblicato lo Studio n.106-2022/I che esamina i contrasti interpretativi riguardanti la presenza minima dei soci professionisti nelle società tra professionisti (s.t.p.), dando conto della posizione assunta dall’AGCM, la quale afferma che i due requisiti della maggioranza dei due terzi “per teste” e “per quote di capitale” di cui all’art. 10, comma 4, lett. b), della legge n. 183/2011 non debbano essere considerati cumulativi.
Vengono, poi, prospettate tanto le possibili previsioni statutarie in tema di voto dei professionisti con riferimento agli strumenti predisposti, per ciascun modello sociale, per incrementare o limitare il diritto di voto dei soci, quanto le opzioni cui è possibile ricorrere per la regolamentazione dei diritti patrimoniali dei soci professionisti e non, attraverso gli istituti dei diritti particolari di s.r.l. o dei ristorni nelle cooperative.
Infine, si analizza il tema del controllo dei professionisti sull’amministrazione della società; partendo dall’assenza di una norma che imponga ai soci professionisti di assumere l’incarico di amministratori, si illustrano i diversi strumenti che l’autonomia statutaria può utilizzare al fine di garantire ulteriormente i professionisti nell’adozione delle scelte strategiche idonee ad incidere sullo svolgimento dell’attività professionale oggetto della società.
IN ALLEGATO lo studio.