Il Consorzio CEV non è più iscritto nell’elenco dei soggetti aggregatori. Lo ha stabilito il Consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione con la delibera del 10 febbraio scorso con cui ha disposto, previo parere favorevole della Conferenza Unificata, l’annullamento, con validità retroattiva, del precedente atto (Delibera n. 58 del 22 luglio 2015) nella parte che prevedeva l’iscrizione con riserva del Consorzio stesso.
L’Anac, nella suddetta Delibera, aveva infatti iscritto con riserva il Consorzio CEV a condizione che venisse effettuata una modifica statutaria volta ad eliminare la possibilità, anche solo in linea teorica, della partecipazione di privati nella compagine sociale e di qualsiasi vocazione commerciale del Consorzio.
Nonostante sia intervenuta in luglio 2015 una modifica statutaria del Consorzio volta ad escludere finalità di lucro, una successiva ispezione della Guardia di Finanza in settembre 2015 ha evidenziato la carenza di ulteriori requisiti necessari per l’iscrizione all’elenco dei soggetti aggregatori, in particolare la mancanza del carattere di stabilità, mediante un'organizzazione dedicata allo svolgimento dell'attività di centrale di committenza, per il soddisfacimento di tutti i fabbisogni di beni e servizi dei relativi enti locali.
L’Autorità ha di conseguenza emanato la delibera del 10 febbraio che cancella il Consorzio CEV di Verona dall’elenco dei soggetti aggregatori.